L'ANALISI
26 Dicembre 2023 - 17:01
Peppe Poeta
MILANO - Facciamo sempre fatica a vedere Peppe Poeta senza canotta e pantaloncini. È passato più di un anno dalla sua ultima gara, in maglia Vanoli, e ora è assistente di coach Ettore Messina all’Olimpia. Giacca d’ordinanza, ma solito sorriso e solita simpatia. «Mi piace questo nuovo ruolo. Ormai ci sono abituato. Sono contento di poter ritrovare Cremona in serie A».
La sua Milano ha giocato una grande partita.
«Siamo stati molto bravi dal punto di vista difensivo. Abbiamo impattato la gara con fisicità e grande pressione. Era l’unica via contro la Vanoli che è una squadra disciplinata che gioca una buona pallacanestro. Abbiamo sfruttato le nostre qualità, anche quelle fisiche».
Avete negato l’area per tutti i 40’.
«I cambi difensivi sono stati fondamentali. Era il nostro primo obiettivo».
Sta seguendo la Vanoli da vicino?
«Certo. Credo di poter dire che è la sorpresa del campionato. Ha un’identità precisa, gioca bene, i ragazzi sono allenati con grande cura. Il gruppo di italiani sta facendo molto bene e ha creato il giusto spirito. Sono contento per Aldo Vanoli. Gli mando un grande abbraccio sia per quanto concerne il campo, ma soprattutto per la vita fuori dal basket».
Tante conferme dalla serie A2 per Cremona e tanti esordienti. Anche nella categoria inferiore ci sono giocatori importanti poco valorizzati?
«Gli italiani sanno dare la giusta identità alla squadra ma serve il contesto giusto per poterli valorizzare. La Vanoli gioca un basket perfetto per questi ragazzi, fatto di regole. Non c’è spazio per giocatori che sanno vincere da soli la partita, per farlo Cremona ha bisogno di tutti e quindi coinvolge tutti».
Poeta avrebbe fatto faville...
«Questo non lo so. Da fuori è semplice parlare. Di certo un basket troppo selvaggio non si sposa bene con gli italiani».
La Vanoli è all’ottavo posto a due gare dalla fine dell’andata. La Coppa Italia sarebbe un sogno.
«Sì e aggiungo che sarebbe il giusto premio per il fantastico avvio che ha avuto la squadra».
Come va la nuova vita da coach?
«Bene. Sono contentissimo di questa esperienza. Lavoro con uno staff clamoroso e con l’allenatore più bravo d’Europa. La nostra è stata una stagione strana, piena di problemi fisici. Per questo dico che abbiamo grandissimi margini di miglioramento. Abbiamo passato due mesi duri e tra campionato ed Eurolega è impossibile tirare il fiato. Abbiamo fatto un conto delle partite che potrebbe giocare Melli in questa stagione e sono 102, capite che diventa difficile poter gestire bene le cose quando ti mancano due, tre, quattro giocatori di livello».
La Vanoli ha preso una strada controcorrente. Poco fisicità ma tanta organizzazione.
«Cremona ha sempre avuto la forza delle idee, delle buone idee. Ha avuto il coraggio di scegliere un certo tipo di roster, anche valutando le possibilità economiche, e sta portando avanti il progetto. Una scelta che sa dando ragione allo staff. La Vanoli gioca bene, gioca di squadra, è efficace».
C’è qualche giocatore biancoblù che le piace?
«Mi intriga Lacey, giocatore di grande intelligenza. Sta facendo molto bene anche Pecchia nella nuova veste di tuttofare. L’ho visto bene da play, ma anche da guardia e ala. Un’evoluzione interessante».
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