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PIADENA DRIZZONA

Nell'ex discarica di Castelfranco d'Oglio spuntano rarità botaniche

Una piccola oasi, ricca di biodiversità, cresciuta nei decenni in modo spontaneo. Intanto, domenica, alcuni volontari hanno fatto una pulizia dell’area

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

25 Aprile 2023 - 05:15

Nell'ex discarica di Castelfranco d'Oglio spuntano rarità botaniche

La zona dell’ex discarica di Castelfranco d’Oglio vista dall’alto

PIADENA DRIZZONA - Ci sono delle rarità botaniche nella ex discarica di Castelfranco d’Oglio, ma nessuno, finora, lo aveva evidenziato. Servivano occhi esperti per rendersi conto della circostanza e gli occhi sono stati quelli di Fabrizio Bonali, docente in pensione dell’Istituto di istruzione superiore Stanga di Cremona, scuola che prepara professionisti per il ramo agricolo. Si tratta di un noto naturalista e autore di numerose pubblicazioni scientifiche, anche con altri autori, tra cui l’‘Atlante cronologico delle piante vascolari di Cremona. Inventario flogistico provinciale’, ‘Flora e vegetazione degli argini fluviali del Po cremonese’, ‘La flora spontanea del centro storico di Cremona’.

Il magnifico esemplare di cerro cresciuto all’interno dell’area


«La particolarità più evidente in questa area — spiega Bonali — è la presenza di cinque cerri, di cui uno assolutamente spettacolare per le sue dimensioni. La circonferenza del tronco è di 2 metri e 56, misurata all’altezza standard di un metro e trenta centimetri da terra, e l’altezza è almeno di 25 metri. In più la pianta si presenta assolutamente sana. Si tratta di un albero di cui esistono altri esemplari nella zona di Soncino e di Formigara, ma sono molto rari in provincia di Cremona. Questo perché è un albero tipico della zona degli Appennini».

Il gruppo di volontari che ha ripulito dai rifiuti lo spazio della piccola frazione di Piadena Drizzona

Il cerro cresce tra gli 800 e i 1000-1.200 metri di altezza, in genere, e per questo non lo si trova facilmente in pianura. Può raggiungere altezze fino ai 35-38 metri. Può arrivare sino a duecento anni d’età. «Difficile dare una data a questo di Castelfranco, ma viste le dimensioni si può pensare abbia almeno cinquant’anni, forse di più. Oltre ai cerri, in quest’area — prosegue Bonali — c’è l’acero campestre, la Galega officinalis, l’Equisetum telmateia, la Valerianella, il Prunus cerasifera. Ci sono salici e cornioli. Una bella varietà».

Una piccola oasi, ricca di biodiversità, cresciuta nei decenni in modo spontaneo. Intanto, domenica, alcuni volontari, grazie alla Lipu di Canneto sull’Oglio, hanno fatto una pulizia consistente dell’area. Il Comune, inoltre, grazie alla collaborazione di Luana Capelletti Griffini, ha effettuato ieri un sopralluogo in zona per valutare se possa essere un’area adatta anche alle api. 

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