L'ANALISI
EDIZIONE 2024. IL BILANCIO E LE FOTO
23 Luglio 2024 - 11:35
CREMONA - Dopo il sold out di sabato per i Gamma Ray anche la domenica è stata una giornata da incorniciare. Le Colonie Padane sono state prese d’assalto dai fan per la giornata conclusiva della sesta edizione del Luppolo in Rock Festival.
«Abbiamo raggiunto l’obbiettivo che ci eravamo posti — dice il patron della manifestazione Massimo Pacifico —. Anzi siamo andati anche oltre le aspettative con il sold out di sabato. Credo che il festival abbia ormai raggiunto un livello musicale e organizzativo molto alto. In sintesi direi che è stato un successo».
In tre giorni il pubblico pagante è stato di circa 5mila persone e gli accessi all’area a ingresso libero ha raggiunto almeno le 10mila persone.
Domenica a dominare la scena due band storiche del metal: Paradise Lost e Amorphis con due show di altissimo livello tecnico ed emotivo che ha completamente coinvolto il pubblico.
Ad aprire la giornata ci hanno pensato gli Inverno, in cui suona il bassista cremonese Danilo Arisi, con il loro death metal ad alto tasso tecnico.
Altra sorpresa di giornata gli statunitensi Uada, arrivati sul palco con il tradizionale look black metal — con tanto di viso coperto dai cappucci — che hanno proposto un singolare mix di sonorità estreme condite da riff di chitarra in puro stile rock’n’roll Anni ‘50.
Con già un numeroso pubblico sotto il palco, e che non si è fatto intimorire dal caldo e dell’afa, i Primordial hanno regalato un concerto spettacolare grazie al carismatico leader e cantante Alan Averill e alla loro miscela di folk, celtic e black metal.
Se la temperatura era già alta l’arrivo sul palco del Luppolo in Rock dei Paradise Lost ha ulteriormente alzato il clima torrido della giornata. Vera e proprio icona del metal Anni ‘90 la band britannica ha toccato livelli di pura perfezione, ripescando alcuni brani storici della loro carriera: dalla splendida ‘Eternal’ (del 1992) alla graffiante ‘One Second’, dalla cupa e intimista ‘Hallowed Land’ alla cover di ‘Smalltown Boy’, la hit degli Anni ‘80 dei Bronsky Beat.
Headliner di giornata i finlandesi Amorphis accolti dal pubblico con un boato che si tributa solo alle vere rockstar.
Una band che ha saputo costruire negli anni un sound ricco di contaminazioni e sperimentazioni e che a Cremona ha dimostrato, in quasi due ore di concerto, un livello di eccellenza che ha pochi rivali nel mondo del metal.
L’attacco dello show con ‘Northwards’ è di quelli che hanno lasciato senza fiato e anche i successivi ‘On The Dark Waters’ e ‘The Smoke’ hanno sottolineato lo stato di grazia della band. Il concerto è di quelli che possono già considerarsi memorabili e ‘The Moon’, ‘Brother and Sister’ e ‘Among Stars’ l’hanno ulteriormente suggellato. Basso e batteria picchiano con gusto, le tastiere ricamano, le chitarre si rincorrono senza sosta e la voce del carismatico Tomi Joutsen cambia timbro con una facilità sbalorditiva.
Una grande giornata quindi al Luppolo in Rock con una cinquina di band di qualità. Un festival che anche quest’anno ha fatto emergere cuore e cervello degli organizzatori a partire dall’ottimo service audio e luci dell’Acid Studio di Cremona per proseguire con i 70 volontari dell’associazione Luppolo in Rock che da mesi stanno lavorando e contribuendo alla buona riuscita del Festival.
Fotogalley: FotoLive/Leonardo Calvi
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