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Il Marassi trema per i decibel, la Cremonese sorride sul campo

Il Genoa urla, i grigiorossi segnano: Bonazzoli acrobata, Vandeputte piccolo diavolo, Barbieri e Bianchetti infiammano. Squadra compatta e micidiale, Juve avvisata

Giovanni Ratti

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redazione@laprovincia.it

30 Ottobre 2025 - 11:44

CREMONA - Se nel calcio contassero i decibel, qualsiasi squadra rischierebbe di uscire con le ossa rotte dallo stadio del Genoa. I tifosi rossoblù sanno usare il loro stadio come cassa di risonanza della loro passione, facendone vibrare l’intera per fortuna solida struttura.

Ma nel calcio la differenza la fanno le squadre in campo. E in campo la differenza fra Genoa e Cremonese è stata tutta dalla parte grigiorossa.

La Cremo torna a vincere dopo due mesi, due mesi comunque positivi non solo per la classifica. E lo fa adattandosi magistralmente alle condizioni ambientali e tecniche. Il Genoa spinto dalla disperazione ha provato a metterla in bagarre, non riuscendo però a nascondere sotto il tappeto verde le scorie tecniche e mentali del suo momentaccio.

E la Cremo ha sfruttato la situazione, giocando con equilibrio fra umiltà e ambizione, attenzione e coraggio. Ha colpito all’inizio dei due tempi con Bonazzoli, che ha fatto un gol bellissimo in acrobazia e uno magistrale per coordinazione.

Due gol su calcio d’angolo. E fa un po’ ridere chiamarle palle inattive, perché più attive di così non potrebbero essere, con i due di Marassi fanno sette gol su undici in totale quelli segnati su calcio piazzato.

E qui bisogna mettere sotto i riflettori il signor Jari Vandeputte, il piccolo diavolo grigiorosso che in Serie A come tanti compagni non aveva mai messo tacchetto, ma ci sta prendendo gusto. In più di un modo, perché ha già disegnato quattro assist per i gol dei compagni, compresi i due cross dalla bandierina di Marassi.

Ma c’è di più, perché questo presunto peso mosca sta scoprendo di avere lo spirito guerriero del centrocampista completo. Corre, rincorre, contrasta, taglia e cuce, dimostra duttilità tattica e disponibilità agonistica, senza sacrificare troppo la qualità; e così sta diventando centrale nel motore grigiorosso di Nicola.

E poi Barbieri, che alla seconda da titolare ha messo a ferro e fuoco la sua fascia, integrandosi bene con Terracciano; e con un pizzico di calma in più può essere devastante.

E come non citare Bianchetti, che oltre a essersi sostituito ad Audero in un salvataggio cruciale per evitare ritorni di fiamma rossoblù, ha giocato in modo impeccabile.

Per Audero serata complicata sul piano ambientale per via di vecchie ruggini con i tifosi genoani, e rientro coronato con una respinta di piede che ha evitato che il finale si arroventasse.

Ma la chiave di questa squadra è il collettivo, l’elenco di chi mancava è lungo ma l’importante in questa squadra non è chi manca ma chi c’è. Il calcio non è aritmetica, in una squadra vera il rendimento collettivo è superiore alla somma dei rendimenti individuali, ed è quello che succede nella Cremonese di Nicola.

Adesso la Juve, e alzi la mano chi non si stropiccia gli occhi vedendo Juve e Cremo separate da un punto dopo nove giornate. Un po’ per colpa dei bianconeri, molto per merito dei grigiorossi. Sarà la prima di Spalletti, e la Cremo ha una voglia matta di mandargliela di traverso. La Juve troverà uno Zini pronto a scaricarle addosso tutti i suoi decibel, ma anche una Cremo caricata a pallettoni.

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