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Fede, onore, sangue, Templari e misteri

Caccia all’arma del fondatore, thriller storico della cremonese Zanibelli

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

29 Ottobre 2025 - 05:25

CREMONA - «La spada non è solo arma, è simbolo della fede e di valori come l’onore e legata a un discorso di spiritualità. C’è qualcuno che per averla è pronto anche a uccidere». L’arma in questione è quella di Hugues de Payns, cavaliere medievale francese, primo maestro dell’Ordine dei Templari. Possederla significava avere tra le mani un tesoro spirituale e mistico ma anche di grande valore materiale. Ma era davvero francese o forse l’italianissimo Ugo dei Pagani? Una parte del mistero sta anche in questa domanda.

STORIA, INTRIGHI, TERRITORIO

Di certo vi è che la confraternita era, ed è, attiva anche a Cremona e in buona parte del territorio provinciale. Parte da qui il nuovo romanzo della scrittrice di casa nostra – vive a Trigolo – Anna Zanibelli, «La Spada perduta», figlio di un grande amore per il suo territorio, per la storia e per gli intrighi, di leggende e misteri padani, che si inserisce nel solco tracciato in suoi due precedenti lavori, «Sotto il segno del drago» e «Il quadrato magico». «Un thriller ambientato ai nostri giorni che non intende avere la pretesa di diventare un libro di storia, ma all’interno troviamo comunque dettagli curiosi, storici tratti da fonti vere, avvenuti in luoghi esistenti. Una storia non convenzionale del territorio. Fatti molto accattivanti che, come spero, facciano venire la voglia di approfondire l’argomento». L’autrice ne parla con Paolo Gualandris nella videointervista.

TUTTO INIZIA CON UN FURTO

La spada in questione è andata perduta da secoli, ma una pergamena nascosta tra le carte dell’Archivio di Stato di Cremona ritrovata da un giornalista riaccende la caccia a una reliquia che, se trovata, sarebbe capace di fare riscrivere la storia dell’Europa cristiana. Nicola, il reporter in questione, ruba il documento in nome di un vecchio debito d’onore che vuole assolutamente saldare; braccato dalla polizia e con la complicità inizialmente forzata poi sempre più convinta dell’archivista e della sua famiglia, riesce comunque a fuggire. Sulle sue tracce anche un collezionista di antichità pronto a tutto, un poliziotto corrotto e un misterioso religioso. Una fuga ricca di inseguimenti, azione, morte, complotti vaticani. Un’indagine che porta il lettore in luoghi storici, sacri e non, dell’intera provincia, come la cattedrale e il Torrazzo di Cremona (ai piedi del quale è stata effettivamente trovata la tomba di un cavaliere templare), la chiesa della Madonna di Scandolara, Santa Maria Assunta e San Sigismondo di Rivolta d’Adda, il tempio della Madonna di Scandolara Ravara, Casalmaggiore, il duomo di Crema e la sua torre dell’orologio, l’ex complesso dei Disciplini di Trigolo. Un appassionante viaggio nella storia, anche dell’arte, di casa nostra. E pure nei misteri del Medioevo. A partire da quello legato alla figura di de Payns. Zanibelli spiega l’emozione del raccontare «il primo cavaliere del Tempio, quindi il fondatore dell’Ordine cavalleresco dei Templari, dopo la prima crociata in Terra Santa. Secondo la storia canonica sarebbe stato un francese originario della Champagne. Le fonti ci dicono molto poco di lui, perché l’Ordine del Tempio ha subito una vera e propria damnatio memoriae. La cosa curiosa è che alcuni documenti che ho trovato parlano di un certo esponente dei Pagani in territorio padano, in particolare feudatario della contessa Matilde di Canossa».

IN BARCA LUNGO IL PO

Continua Zanibelli: «Religiosissima imparentata con papi e imperatori i cui territori andavano dal lago di Garda, comprendendo il bresciano, mantovano e cremonese, fino al confine con il Lazio. Soprattutto il dominio era sul Po, quindi fluviale, che arriva fino a Ferrara, sul mare Adriatico. All’interno di questo territorio troviamo alcune fonti che parlano della sepoltura in una chiesa a Ferrara appartenuta a un ordine cavalleresco antecedente. Lo scriveva un certo abate storico ferrarese, Antonio Guarini, nel 1621, che parla di Ugo dei Pagani. Analogamente ha fatto un canonico piacentino del X secolo, Pier Maria Campi, il quale giura di aver visto documenti che narrano di un esponente piacentino della famiglia dei Pagani, chiaramente feudatari dei Canossa, proprietari della chiesa di Santa Maria dei Pagani o Paganella, oggi non più esistente. Campi afferma che è stata creata “ab Inibi Ugone fondatore”, quindi non sarebbe Hugues de Payn, ma Ugo dei Pagani, vissuto probabilmente in territorio piacentino, sepolto poi a Ferrara. Mi piace pensare che il viaggio del suo corpo, nel 1136, sia avvenuto in territorio padano, dunque non in Terra Santa, via Po partendo dal cremonese».

MALINTESO SENSO MISTICO

Che fine hanno davvero fatto sia il corpo di Ugo dei Pagani che la sua spada perduta, simbolo di potere ma anche di purezza? Il thriller sta nel fatto che si accende una sfida per chi trova l’arma. Inoltre, Cremona ha una storia di templari importante. «Ci sono diverse notizie fin dall’epoca medievale. Il codice diplomatico cremonese conservato all’Archivio di Stato di Cremona menziona il passaggio di proprietà di alcuni terreni, tramite un certo fra Alberto da Brescia che era templare di Cremona, nella zona di Castelvetro Piacentino. Ricordo che nel 2020 è avvenuto il ritrovamento di una tomba a ridosso della cattedrale di Cremona con croce, dipinti, patenti che fanno pensare proprio all’appartenenza all’Ordine templare. Peraltro, ancora oggi ci sono i Templari Cattolici d’Italia e si occupano prevalentemente di svolgere attività nel sociale oppure alla Chiesa e alle cerimonie». Il libro è anche un’occasione per fare una riflessione su ambizioni, sicurezze, potere, fede e sul malinteso senso del misticismo.

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