L'ANALISI
Sabato 10 gennaio convegno sulla figura del pittore mantovano
09 Gennaio 2015 - 12:20
Una delle opere dell’artista naïf originario di Cogozzo di Viadana
Viadana/Boretto - Teatro del Fiume, dalle 15.30
Per informazioni sull’evento, tel. 340.5072384.
VIADANA/BORETTO—Sarà la sua terra d’adozione e non quella d’origine, ma pur sempre di omaggio si tratta: domani il pittore Pietro Ghizzardi verrà celebrato al Teatro del Fiume di Boretto nel corso di un convegno che verrà concluso dal critico Vittorio Sgarbi. ‘Inno alla Terra’ è il titolo della proposta culturale di altissimo profilo che alle 15.30 verrà aperta da una breve introduzione di Nives Pecchini Ghizzardi, nipote dell’artista e instancabile curatrice della Casa Museo ‘Al Belvedere’ di Santa Croce di Boretto.
Nel corso dell’evento verrà presentato il libro ‘A scrivere ho davanti il mondo’ con parole e immagini del principale esponente della ‘brut art’, o arte naïf, nato a Corte Pavesina di Viadana il 20 luglio del 1906 e mortoa Boretto il7 dicembre del 1986.
Il volume, curato da Jacopo Canteri, esplora l’universo poetico e linguistico di Ghizzardi sondando le relazioni fra il segno grafico dell’artista e la sua produzione pittorica. Il professore Gino Ruozzi dell’università di Bologna dialogherà con Nicola Mazzeo e Giulia Morelli sul saggio di Canteri. La conclusione sarà affidata a Vittorio Sgarbi, da anni conoscitore, estimatore e collezionista del pittore. Al termine rinfresco per tutti i partecipanti offerto alla Casa Museo. Insieme all’evento ‘Inno alla Terra’ verrà lanciato anche il nuovo sito internet ww w.pietroghizzardi.com, pieno di spunti e di novità come i canali social network dedicati alla figura dell’artista viadanese.
Pietro Ghizzardi nasce a Corte Pavesina il 20 luglio del 1906 da Antonio e Maria Flisi e fin da piccolo manifesta la sua inclinazione per l’arte figurativa. Nel 1930 si trasferisce a Cogozzo con la famiglia, dove inizia a dipingere le prime opere murali sulle pareti dei vecchi cascinali. Poi realizza grandi quadri che appende nella sua camera e sotto il portico perché tutti possano vederli e ammirarli. L’anno successivo emigra nel reggiano, dove la sua carriera decolla esposizione dopo esposizione.
Alla mostra nazionale dei naïfs ‘C i tt à di Luzzara’ del 1968 Ghizzardi riceve la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Nel 1976 l’autobiografia ‘Mi richordo ancora’, a cura di Gustavo Marchesi e Giovanni Negri con nota introduttiva di Cesare Zavattini, ha un successo clamoroso e l’anno successivo il libro vince il ‘Premio Viareggio’. Il pittore dipinge in continuazione e affresca anche case signorili. Muore il 7 dicembre del 1986 e, secondo le sue disposizioni, la bara è trasportata al cimitero su un carro da contadini trainato da un cavallo.
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Commenti all'articolo
ilpartenone
13 Gennaio 2015 - 18:00
Io amo l'arte Al mio ristorante ho 8 quadri di Ghizzardi dal 1962 al 1970,già da allora ho creduto in Lui, quando la nipote lo snobbava. Spero che Sgarbi venga a visitare la mia mostra di 400 metri , di cui ospito un Pittore Anteologico che ha fatto mostre anche all'estero.con diversi premi documentati. Complimenti per L'Articolo M.Cristina Gozzi
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