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BASKET: PICK AND ROLL

Il falco ha preso il volo: la Vanoli in alta quota. La Ferraroni piace e può stupire ancora

Tre vittorie consecutive per i biancoblù: risposta a chi vedeva la squadra tra le peggiori del campionato. A Pistoia un successo di prestigio per i ragazzi di Bechi, domani trasferta a Cento

Daniele Duchi

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28 Ottobre 2025 - 08:53

Il falco ha preso il volo: la Vanoli in alta quota. La Ferraroni piace e può stupire ancora

Ousmene Ndiaje della Vanoli e Alessandro Panni della Juvi

CREMONA - Prosegue altissimo il volo del falco vanolino. A dispetto di tutte le previsioni negative da parte di cassandre dello Stivale intero, la Vanoli conquista la terza vittoria consecutiva (un solo kappao all’esordio in trasferta con la Reyer Venezia) e solleva le attenzioni da parte di chi, come ogni immancabile stagione, alla vigilia la dava tra le più serie candidate alla retrocessione. Certo, il cammino percorso è ancora molto limitato, la strada che porta verso lo striscione finale è indubbiamente lunga e tortuosa, ma chi continua a ritenere che il blitz dei biancoblù al PalaDozza sia stato solo una gran botta di lato B, evidentemente non ha ancora capito in pieno la valenza di questo gruppo.

Cinque giocatori in doppia cifra con Sassari, sei a Bologna e ancora sei con Treviso, terza migliore difesa (76,3 punti subiti di media) dietro Trento (72,5) e Milano (73,8), nono miglior attacco (84 punti realizzati per gara). Nelle statistiche individuali Payton Willis e Aljami Durham viaggiano a braccetto nella media realizzativa (15,5 la guardia, 15,3 il play), Davide Casarin è quinto negli assist, Ousmane Ndiaye ottavo nei rimbalzi; ancora Willis è secondo per valutazione e quinto nelle palle recuperate. Ma quello che più conta è il rendimento d’insieme della Gigi Brotto’s band, tanti solisti per un’unica melodia, e nessuno escluso per quanto riguarda gli assoli.

Contro Treviso c’è voluto tutto il primo quarto per trovare i giusti equilibri in campo, tanto è vero che i 30 punti subiti nei soli primi 10 minuti di gioco sono poi diventati 27 complessivi nel secondo e terzo parziale, mentre i 22 concessi ai trevigiani nell’ultimo quarto sono arrivati quando i buoi erano già abbondantemente scappati dalla stalla e la gara in ghiaccio da tempo. La Vanoli è un gruppo vero, dove ognuno lavora e si sbatte per il bene comune; e nonostante qualche inevitabile errore o forzatura dettati soprattutto dalla voglia di fare bene e costruire qualcosa di importante, il rendimento è ben più che sopra la sufficienza. Una squadra che si sostiene a vicenda, si dà consigli, sa ottenere il meglio da ognuno anche quando magari la serata non è particolarmente felice al tiro.

E non si può rimanere indifferenti di fronte al rendimento del collettivo: nella magica serata di Bologna la Vanoli ha chiuso con il 54,5% nel tiro da due (18/33) e il 54,2% da tre (13/24); con Treviso si è ulteriormente alzata la percentuale nel tiro da due (24/38 pari al 63,2%), mentre nel tiro dalla lunga distanza si è segnato il 40,6% con 13 canestri su 32 tentativi. Percentuali davvero importanti, che dimostrano quanto questa Vanoli – pur accelerando le conclusioni – non si basi solo sul tiro da oltre l’arco ma abbia a disposizione soluzioni in penetrazione e dai tre-quattro metri di distanza dal canestro.

Domenica sera c’è stata poi la risposta da parte di Ike Anigbogu che ha fornito un buon contributo sotto le plance (6 rimbalzi) e segnato 4 punti con una schiacciata liberatoria; lo ripeto, al ragazzone di San Diego va lasciato il tempo per adattarsi al campionato, perché ha mezzi fisici e tecnici notevoli; con la preziosa guida di Gigi e dell’intero staff tecnico, sarà in grado di farsi valere presto. Tutti hanno portato il loro mattone alla causa, ma una menzione merita indubbiamente Ousmane Ndiaye (21 anni) che non solo ha segnato 16 punti e catturato 9 rimbalzi, ma ha anche entusiasmato il pubblico per il suo modo di fare sul parquet e di chiamare il sostegno del pubblico.

Domenica la Vanoli andrà a Desio (ore 16) per affrontare l’Acqua S. Bernardo Cantù e continuare a stupire le solite… cassandre.

BASKET A2

Terza vittoria consecutiva, quarto posto in classifica (a due punti dal terzetto composto da Pesaro, Brindisi e Verona) dopo sette giornate di campionato, ma soprattutto una regolarità davvero importante di rendimento. Nella serata del grande dolore per la terribile morte nel dopo gara di sette giorni prima a Rieti dell’autista 65enne Raffaele Marianella e nel clima surreale del PalaCarrara di Pistoia – dopo il minuto di silenzio, un lunghissimo applauso e due azioni senza giocate da parte dei due quintetti, i tifosi locali sono usciti dal palazzetto lasciando solo lo striscione: “Raffaele voleva solo lavorare” –, la Ferraroni JuVi ha conquistato una posta in palio tra le più difficili in assoluto, partendo decisamente bene, dovendo poi subire il ritorno e il tentativo di allungo dei padroni di casa, e infine riprendendo in mano le redini dell’incontro in un finale di match comunque incandescente.

Una prova di forza mentale, oltre che tecnica, da parte di capitan Panni e compagni, con la svolta arrivata dai due giocatori statunitensi McConico e Garrett (42 punti – rispettivamente 22 e 20 – e sette triple complessivamente), senza però scordare il contributo dell’ex di turno Allinei (12 punti con 4 triple, 2 assist e 3 rimbalzi) e dei lunghi Bartoli (13 punti con 5-7 da due e 1-2 da tre, più 5 rimbalzi) e Bortolin (5 punti e 8 rimbalzi). Anche questa volta, al di là dei singoli, si deve parlare di un successo di squadra, ottenuto con il contributo di tutti (ben nove a referto tranne Zugno in campo per 5’), grazie all’energia e alla forza mentale del gruppo oltre che alle buone percentuali di realizzazione, con la JuVi a statistica con il 50% nel tiro da due (19 su 38) e il 45% da tre (13 su 29).

La squadra di Bechi ha fatto passi da gigante nella consistenza e nella qualità del proprio gioco e, sebbene vi siano ancora margini (in particolare nell’inserimento degli ultimi due arrivati e nella loro tenuta fisica che non può ovviamente ancora essere al livello degli altri), possiamo azzardare – siete autorizzati a toccare ferro – una previsione alquanto ottimistica sul prosieguo della stagione, se ci basiamo sulla capacità dimostrate sin qui di muoversi sul parquet e di affrontare le diverse tipologie di avversarie, facendo leva sui propri punti di forza. In questo è ovviamente importante il progetto con il quale è stata costruita la squadra, progetto che ha dettato le scelte dei giocatori in base alle loro qualità tecniche e soprattutto umane. La Ferraroni è un team coeso in tutte le sue componenti, sempre sostenuto dalla proprietà e dalla dirigenza, il che consente di poter lavorare in tranquillità.

Torna ora il doppio turno, con i ragazzi di Bechi che domani sera (20.30) saranno di scena a Cento contro i padroni di casa della Sella di coach Di Paolantonio, squadra che vanta un bilancio in campionato di 3 vittorie e 4 sconfitte. Domenica prossima 2 ottobre (ore 18) arriverà al PalaRadi Pesaro, domani in casa con Pistoia. Due appuntamenti che potrebbero dare una ulteriore svolta alla stagione juvina.

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