L'ANALISI
17 Ottobre 2025 - 14:54
Coach Luca Bechi
CREMONA - La spinta del successo contro Roseto aiuterà la JuVi Ferraroni ad affrontare anche l’ostacolo Fortitudo Bologna nella gara che domani animerà il PalaRadi. Per la squadra di Luca Bechi altro importante appuntamento della stagione per capire a che livello è arrivata la squadra. Dopo aver interrotto una striscia di tre sconfitte consecutive, il coach oroamaranto fissa un nuovo obiettivo: cominciare una serie positiva.
«La Fortitudo Bologna - racconta Bechi nella conferenza di presentazione del match - non ha bisogno di presentazioni. Parliamo di una società dal passato glorioso e dal presente di alto livello. La considero una delle squadre top del campionato, anche se reduce da una sconfitta contro Pesaro, squadra che ha vinto anche mercoledì scorso contro Bergamo, dimostrandosi squadra in forma e in ritmo».
Bechi fa capire che la battuta d’arresto non sminuisce il valore dei felsinei in questa fase della stagione che non ha ancora espresso i reali valori del campionato.
«A ottobre - spiega Bechi - con le gare ravvicinate e con le squadre ancora in rodaggio, i valori sono un po’ altalenanti. Per quanto riguarda la JuVi, noi stiamo bene e siamo reduci da una bella vittoria in trasferta. Adesso vogliamo confermarci. Come ho detto alla squadra, la cosa più importante è trovare continuità in campionato, vogliamo mettere insieme due vittorie consecutive. Il nostro obiettivo nel breve è questo. Abbiamo grande rispetto per le squadre che hanno grande qualità con i loro stranieri e i loro italiani. Bologna è una squadra completa e fisica, con tante frecce al proprio arco. Tra gli italiani spunta Fantinelli. Abbiamo voglia di competere e crediamo che la sinergia con il pubblico sia sempre crescente; vogliamo stimolare la piazza cremonese a venirci a vedere, perché potrà assistere a gare avvincenti. La JuVi è una squadra attiva e giovane che ha voglia di competere in ogni gara».
Per fare un passo avanti, Bechi detta la linea.
«Il tema tattico sarà l’aspetto difensivo, perché c’è quello individuale da migliorare. Sarà questo il primo passo per costruire un’identità di squadra. In attacco invece spesso si dipende dalle percentuali e a Roseto ho visto un equilibrio migliore come distribuzione dei tiri. Su quel fronte sono soddisfatto e dobbiamo proseguire su questa strada».
La JuVi arriva galvanizzata dalla spinta del successo contro Roseto ma è costretta a cambiare pelle: da una parte l’infortunio di Vecchiola, dall’altra il movimento di mercato che ha portato a Cremona il lungo argentino Matias Bortolin. Bechi ha provato qualcosa in settimana?
«La settimana è stata impegnativa intanto perché abbiamo scoperto che l’infortunio di Vecchiola è una cosa seria. L’intervento alla mano è riuscito ma lui resterà fermo almeno dalle sei alle otto settimane. L’iter di recupero sarà alquanto lungo. Poi è arrivato Bortolin che dobbiamo mettere insieme agli altri e non è facile farlo in pochi giorni. Per cui c’è bisogno di buona volontà, ma devo dire di aver trovato una grande apertura da parte dei ragazzi».
Contro Roseto si è vista una buona prova corale con Bartoli e Allinei in particolare. Tra l’altro quest’ultimo convocato da Banchi per un raduno azzurro.
«Parliamo di due ragazzi interessanti che hanno sposato il progetto. Ci siamo trovati in una condivisione di idee. Cerchiamo di metterli sempre più dentro a questo ruolo, andiamo avanti a lavorare per fare crescere tutti e vogliamo essere coerenti rispetto al progetto deciso. Il campionato è tosto, il calendario è serrato ma ci siamo e faremo la nostra bella figura».
Per strappare la vittoria è stato necessario restare sul pezzo nell’ultimo quarto.
«La prestazione di Roseto ha dato segnali interessanti per coesione e unione di intenti perché al di là dei falli tecnici c’è stata una reazione emotiva e un passo avanti da parte di tutti che ha permesso alla squadra di raggiungere la vittoria».
Bechi più volte ha detto che la squadra deve impattare il match fin dalla palla a due. Questo aspetto è già nelle corde dei ragazzi o deve ancora emergere?
«Sicuramente ci sono aspetti del gioco che vanno migliorati. A Roseto abbiamo concluso in crescendo ma dobbiamo alzare l’intensità fin da subito e quindi essere più costanti per tutti i 40 minuti. Le gare precedenti dicono che siamo in una fase di alti e bassi. Adesso che nel roster abbiamo altri elementi il processo di crescita andrà incontro a fisiologici rallentamenti e si allungano i tempi di maturazione. Però il calendario non aspetta nessuno, le gare incombono. Ora ne avremo due nel normale ciclo settimanale, poi tornerà il turno infrasettimanale. C’è tanto da fare, non cerco giustificazioni o alibi ma dobbiamo alzare i giri del motore e capire preso gli aspetti sui quali dobbiamo crescere».
Cosa potrà essere fondamentale contro la Fortitudo Bologna?
«Mi aspetto un avversario arrabbiato e carico. Dal punto di vista fisico sarà importante riuscire a vincere i duelli uno contro uno. Questo secondo me sarà l’aspetto che farà la differenza».
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