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BASKET: PICK AND ROLL

Horror a Milano Vanoli: ora chiudi. Juvi trattata senza rispetto dagli arbitri

Al Forum una ‘gita fuori porta’ per la squadra di coach Brotto, ma la salvezza resta a un passo e serve ritrovare la cattiveria. A Rieti decisioni decisamente avverse, ora evitare i playout diventa complesso ma possibile

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

22 Aprile 2025 - 09:54

Horror a Milano Vanoli: ora chiudi. Juvi trattata senza rispetto dagli arbitri

CREMONA - Era una missione impossibile e così è stata. La trasferta a Milano, al cospetto dell’EA7 Olimpia Milano all’inseguimento di uno dei posti migliori nella griglia di partenza dei prossimi playoff scudetto, si è trasformata in una gita fuori porta per una Vanoli che non è mai stata praticamente in partita nonostante la formazione a referto dei milanesi di coach Messina contasse tre soli giocatori stranieri (Brooks, Leday e Gillespie) rispetto ai nove del lunghissimo roster a disposizione. Milano che si è dunque affidata ai tanti italiani che tra Eurolega e campionato italiano, sin qui hanno fatto solamente da comparsa, sebbene alcuni – penso in particolare a Bortolani – potrebbero giocare tranquillamente in quintetto in molte altre formazioni. E la Vanoli, incurante della ghiotta occasione, ha preferito vestire i panni dell’agnello sacrificale e fare da comparsa, senza colpo ferire e senza un minimo sentimento di orgoglio, subendo la più pesante sconfitta stagionale.

A parte l’ironia che mi auguro non offenda nessuno, perdere a Milano era nella norma delle cose (così come per Scafati perdere a Brescia), tenuto conto che delle 14 gare disputate sin qui tra le mura amiche del Forum di Assago, i biancorossi di Re Giorgio Armani hanno perso due sole volte, il primo dicembre con Tortona e l’8 dicembre con la Virtus Bologna. Conoscendo bene le dinamiche del campionato, soprattutto nella fase finale della stagione regolare, non vale la pena dare troppo peso alle dimensioni del kappao prepasquale, anche perché è molto più importante per Lacey e compagni concentrarsi sulle prossime tre gare, le due casalinghe con Trieste e Tortona più quella esterna della penultima giornata a Pistoia, gare dalle quali è necessario ottenere almeno una vittoria per raggiungere la quota sicurezza fissata a 18 punti. Insomma, manca un solo step per guadagnare la certezza della permanenza nella massima serie cestistica nazionale, anche se detto tra noi sarebbe un gran bel segnale riuscire ad andare oltre al risultato minimo indispensabile.

Sabato sera (ore 20.30) al PalaRadi arriverà una Trieste ferita nell’orgoglio per il ko interno subito da Trento e per di più alla ricerca del passo in avanti verso un posto playoff; una squadra talentuosa, fisica, quadrata e complicata da affrontare quella capitanata dall’ex biancoblu Michele Ruzzier (a Cremona dal 2017 al 2020, con tanto di Coppa Italia conquistata nel 2019), profeta in patria essendo triestino di nascita ed avendo iniziato proprio nella sua città - dove è tornato nel 2022 - a muovere i primi passi nella pallacanestro. Ma bando ai sentimentalismi, qui c’è da raggiungere il prima possibile il traguardo e per questo la Vanoli dovrà affrontare l’impegno casalingo di sabato al massimo della concentrazione e desiderosa di fermare una delle squadre rivelazione – pur da neopromossa – di questa stagione.

A questo punto, dopo le iniziali difficoltà incontrate nella prima fase del campionato e dopo aver rimescolato le carte in tavola, trovando un assetto più equilibrato in campo, la Vanoli di Gigi Brotto è chiamata ad una grande prova di cuore, coraggio ed orgoglio; tutto il resto non conta. Anche perché il 28° turno vedrà il fanalino Pistoia giocare in trasferta a Venezia, mentre Scafati avrà una ghiotta occasione a disposizione ricevendo al PalaMangano l’ormai tranquilla Treviso. Anche Napoli sarà di scena di fronte al pubblico amico nel match contro la co-capolista Trapani. Una giornata di campionato che potrebbe chiudere oppure riaprire i giochi salvezza.

SERIE A2

Oggi voglio puntare i fari su un termine che al giorno d'oggi sembra sempre più di scarso utilizzo nei vari ambiti nella vita così come nello sport: mi riferisco al sostantivo maschile ‘rispetto’. Rimanendo nell’ambito che ci riguarda, il rispetto è quell’atteggiamento o comportamento che si deve nutrire nei confronti degli avversari, dei tifosi, degli arbitri. Rispetto che, però, va ovviamente contraccambiato, cosa che sabato sera a Rieti, dove era impegnata la JuVi Ferraroni in un match del penultimo turno della stagione regolare molto importante ai fini del raggiungimento della salvezza diretta. Tutti sappiamo com’è finita: la squadra oroamaranto, dopo uno straordinario terzo parziale (29-12 a favore) e avanti di 11 punti (62-51) a cinque minuti dalla sirena conclusiva, ha poi subito un controbreak di 18-5 che ha permesso ai laziali di conquistare la posta in palio. L’ira funesta, del tutto giustificata, da parte di coach Luca Bechi si è riversata nel dopo gara in sala stampa, dove il condottiero juvino – senza mezzi termini – se l’è presa con la direzione arbitrale della terna formata dai grigi Moretti, Cassinandri e Picchi; partendo da due fatti salienti, quali la notevole differenza di tiri liberi assegnati alle due squadre (27 a Rieti, 11 alla JuVi) e, soprattutto, all’evidente fallo – andate a vedere le riprese video – non sanzionato ai danni di Washington nell’ultima azione di gara, fallo che avrebbe consentito al playmaker maltese-statunitense di andare in lunetta con i due tiri liberi del possibile tempo supplementare.

Guardando e riguardando quell’ultima entrata a canestro, viene francamente da chiedersi come sia possibile, come abbiano fatto gli arbitri – dei quali dobbiamo credere la buona fede, altrimenti cade tutto – a non intervenire. Arbitri che non hanno avuto rispetto per Washington, per la JuVi Ferraroni e per i suoi tifosi. Rimango fermamente convinto che le partite si vincano o si perdano esclusivamente per meriti o demeriti propri, ecco perché non è mia abitudine sottolineare le prestazioni arbitrali; certo è, e non è la prima volta, la JuVi Ferraroni si è trovata di nuovo nella situazione di venire penalizzata da determinate decisioni arbitrali; fermo restando, e non si può far finta di nulla, la gestione di quegli ultimi cinque minuti – ed anche in questo caso non è la prima volta – non è stata assolutamente all’altezza di una squadra che vuole con tutte le sue forze evitare di giocarsi la permanenza in serie A2 dovendo passare dalle sabbie mobili dei playout.

Portare a casa la posta in palio sarebbe stato fondamentale, visto che era disponibile l’aggancio a Cento sconfitto a Cividale; invece la classifica, con un solo turno da disputare, si è fatta complicatissima, grazie anche al successo di Livorno sul campo dell’Urania Milano. Classifica che vede Cento a quota 28 (virtualmente salva), seguita da Livorno e JuVi Ferraroni a 26 (toscani che vantano la differenza canestri a favore nei confronti della JuVi), Vigevano a 24 e Nardò a 22. Se la situazione restasse tale dopo l’ultima giornata, gli accoppiamenti playout sarebbero Livorno-Nardò e JuVi Ferraroni-Vigevano.
Tutto ora dipende dai risultati dell’ultimo turno di regular season, che vedrà domenica 27 aprile (ore 18.30) la squadra di coach Luca Bechi ospitare al PalaRadi l’Avellino dell’ex tecnico Alessandro Crotti in corsa per raggiungere il play-in, mentre a Cento andrà in scena il derby con Forlì ed a Livorno arriverà la Fortitudo Bologna che vuole invece evitare il play-in e centrare direttamente i playoff. Insomma, quaranta minuti da vivere intensamente.

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