L'ANALISI
24 Novembre 2018 - 07:00
Diversi bambini sono deceduti per esaurimento - II fratello di tre bimbi vittime, morto sul colpo nell'apprendere la luttuosa notizia
OSLO. 23. — Le autorità governative hanno insediato una commissione di inchiesta incaricata di accertare le cause della sciagura aerea che è costata la vita a ventisette bambini ebrei, quattro uomini di equipaggio e tre infermiere che avevano in cura i piccoli profughi.
Secondo la prima risultanza dell'inchiesta, dall'esame sommario dei resti dell’apparecchio, è apparso chiaro che nessuna esplosione si è verificata all'atto dell’urto del pesante «DO-3» contro il suolo.
Ciò che è certo e che aggiunge maggiore tristezza alla tragedia è che certamente alcuni bambini non sono deceduti all'atto della caduta dell’apparecchio, ma si sono spenti successivamente per esaurimento, assideramento o ferite. Infatti mentre alcuni corpi sono lamentevolmente ustionati, altri appaiono pressoché intatti. Valga per tutti il caso di un bambino che è stato trovato annegato in un ruscello a pochi metri dalla fusoliera dell’aereo, senza che sul suo corpo sia stata riscontrata alcuna ferita.
Per appurare questo aspetto della catastrofe è stato ripetutamente interrogato il piccolo Isaac. Il bimbo però non è in grado di dare una esauriente narrazione delle terribili quarantadue ore trascorse nella foresta.
Uno dei due tagliaboschi per primi giunti sul luogo della sciagura ha raccontato: «Mentre procedevamo nella foresta, «qualcosa» si profilò davanti a noi fra i tronchi dei pini. Avanzammo di qualche passo e ci trovammo di fronte ai reati dell'aereo che giaceva in fondo ad una specie di corridoio che l'apparecchio si era aperto fra gli alberi sradicandoli per una settantina di metri e subito trovammo la prima salma, quella di un bombino. «E’ spaventoso — disse il mio compagno — qui devono essere tutti morti».
Improvvisamente percepimmo il pianto di un bambino e trovammo infatti Isaac, raggomitolato sotto i piani di coda dell'aereo. Impiegammo più di venti minuti per tirarlo fuori.
Sembra che a bordo del l'apparecchio fossero dei fratelli di Isaac. Infatti la lista dei passeggeri porta per quattro volte il cognome, di Isaac.
A Tunisi, un giovane ebreo di diciotto anni, i cui tre fratelli sono morti nella sciagura aerea di Oslo, è deceduto oggi in seguito ad un attacco di cuore all'apprendere la notizia. Il padre è in carcere per non aver pagai una multa, ma le autorità lo libereranno per permettergli di seguire i funerali dei figli.
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