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OCCHI PUNTATI SULL'ECONOMIA

Tra sfide e incertezza le aziende si rafforzano

Le imprese cremonesi rialzano la testa. Nel secondo trimestre 120 attività in più

Elisa Calamari

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01 Agosto 2025 - 05:00

Tra sfide e incertezza le aziende si rafforzano

CREMONA - Nonostante le incertezze del mercato, le imprese rialzano la testa. Nel secondo trimestre del 2025, stando all’elaborazione del Servizio promozione e informazione economica della Camera di commercio, si registra infatti una leggera ripresa dell’andamento, con un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni: nel Cremonese + 0,4% pari a 120 attività aggiuntive.

LOMBARDIA IN RIPRESA

Complessivamente, il registro imprese di Cremona-Mantova-Pavia ammonta a 107.795 aziende registrate a fine giugno. Il tasso di crescita dei tre territori risulta dunque in linea e pari appunto al +0,4%. Positivi anche i dati generici lombardi (+0,7%) e italiani (+0,6%). Nel panorama regionale si evidenziano performance in ripresa per tutte le province e ai vertici della classifica troviamo Milano, Sondrio e Como, mentre in fondo si collocano Mantova, proprio Cremona e Varese. Fanalino di coda, ma pur sempre in salita.

Considerando le sole imprese attive, ovvero al netto delle posizioni che non hanno ancora avviato l’attività o l’hanno sospesa, oppure risultano sottoposte a procedure concorsuali, lo stock risulta pari a 96.662 imprese, in calo del -0,7% su base annua. Il comparto artigianale di Cremona, Mantova e Pavia, che rappresenta un terzo del totale delle imprese iscritte alla Camera di commercio, mostra nel secondo trimestre del 2025, un tasso di crescita anch’esso complessivamente positivo (+0,3%). Anche a livello regionale e nazionale emerge il segno più, con un valore pari al +0,4% per entrambe le aree. A livello lombardo tutte le province si collocano in territorio positivo, con le performance migliori fatte registrare da Milano, Sondrio e Pavia.

I DATI LOCALI

Entrando nel dettaglio relativo alla nostra provincia, il saldo tra aperture e chiusure è appunto pari a 120 unità in più, per un totale di 27.621 imprese registrate a fine giugno. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,8%), le ditte individuali (+0,4%) e le ‘altre forme’ (cooperative e consorzi) con un +0,3%. Emerge, invece, una sostanziale stabilità per quanto riguarda le società di persone. Considerando le sole imprese attive, lo stock risulta pari a 24.791 imprese, in calo del -0,2% su base annua.

Il comparto artigianale cremonese mostra, nel secondo trimestre dell’anno, un saldo positivo tra aperture e chiusure di 12 unità, per un totale di 7.916 imprese registrate a fine giugno, determinando un tasso di crescita di segno più, pari al +0,2%. Nel report viene precisato che non è possibile un confronto sulle tipologie di attività economiche, in quanto ad aprile il registro imprese ha adottato la nuova codifica Ateco 2025 e di conseguenza i dati analizzati nel secondo trimestre fanno già riferimento alla nuova classificazione, rendendo difficile una comparazione col passato caratterizzato invece dalla vecchia codifica Ateco 2007.

LE ALTRE PROVINCE

A Mantova il tasso di crescita risulta pari allo 0,2%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a +86 unità, per un totale di 35.447 imprese registrate a fine giugno. Nel dettaglio delle forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,7%), le ditte individuali (+0,2%) e le ‘altre forme’ (cooperative e consorzi), con un +0,1%, mentre in calo risultano le società di persone con un -0,2%. Considerando le sole imprese attive lo stock risulta pari a 32.056 imprese, in calo del -2,3% su base annua.

Il comparto artigianale mantovano mostra, nel periodo aprile-giugno, una sostanziale stabilità, con un saldo tra aperture e chiusure di +3 unità, per un totale di 9.721 unità registrate a fine giugno. Relativamente alla provincia di Pavia, il tasso di crescita risulta pari al +0,5%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a +235 unità, per un totale di 44.727 imprese registrate a fine giugno. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+1,1%), le ditte individuali (+0,4%) e le ‘altre forme’ (cooperative e consorzi) (+1,3%), mentre in calo risultano le società di persone (-0,1%).

Considerando le sole imprese attive lo stock risulta pari a 39.815 imprese, in aumento del +0,2% su base annua. Il comparto artigianale di Pavia mostra infine un saldo positivo tra aperture e chiusure di +69 unità, per un totale di 13.117 imprese registrate, determinando un tasso di crescita del +0,5%.

Gian Domenico Auricchio


L'ANALISI

«Nel secondo trimestre dell’anno iniziamo finalmente a cogliere alcuni segnali di ripresa del nostro tessuto imprenditoriale, un dato incoraggiante che riguarda anche il comparto artigianale, da sempre elemento distintivo e strategico per i nostri territori – commenta il presidente della Camera di commercio, Gian Domenico Auricchio –. Prosegue il cambiamento in atto ormai da oltre un decennio per quanto concerne la natura giuridica, con una crescita delle società di capitali, a fronte di un calo delle altre forme, più tradizionali.

Un’evoluzione che riflette una trasformazione profonda del sistema produttivo, sempre più orientato a modelli imprenditoriali solidi e strutturati. Dopo le prime difficoltà di inizio anno, emergono quindi andamenti di segno più, ma è prematuro azzardare previsioni sull’andamento complessivo del 2025, anche in considerazione del naturale rallentamento che accompagna i mesi estivi. Resta fondamentale continuare a sostenere il sistema imprenditoriale con politiche mirate, capaci di accompagnare questa fase di ripartenza e di rafforzare la competitività e la resilienza delle nostre imprese».

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