Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

PALCOSCENICO, CHE PASSIONE!

Sul palco dell’Oglio-Po: il teatro come voce delle comunità

Dai CasalmAttori ai Genitori Instabili, passando per i corsi di Beppe Arena e le sperimentazioni del Teatro dei Granelli, cresce il fermento artistico nel comprensorio

Jacopo Orlo

Email:

redazione@laprovinciacr.it

04 Novembre 2025 - 10:29

Sul palco dell’Oglio-Po: il teatro come voce delle comunità

Sopra, Beppe Arena (settimo da sinistra) e i ragazzi della scuola di teatro. Sotto, uno spettacolo del gruppo Genitori Instabili

CASALMAGGIORE-VIADANA-SABBIONETA - Nel comprensorio dell’Oglio-Po il teatro si muove a ritmi ondivaghi, come le correnti d’acqua dei fiumi che lo attraversano. Molti i gruppi teatrali sul territorio, con proposte e stili diversi, ma accomunati dalla voglia di raccontare ed esprimersi con l’arte della recitazione.

teatro

I CASALMATTORI
Tra le formazioni più attive in città dagli inizi del Duemila, i CasalmAttori: «Tutto è nato dai tempi del liceo, quando alcuni di noi parteciparono ai laboratori di Pino L’Abbadessa al Romani – racconta Giovanna Anversa, uno dei volti storici del gruppo –. Dopo una pausa al termine degli studi decidemmo di riprendere l’attività nella Fastassa del teatro Comunale». Ora i CasalmAttori si sono da poco costituiti associazione, e hanno ottenuto la disponibilità del Comune di Rivarolo del Re a utilizzare il teatro del paese. «Siamo un gruppo di appassionati ai quali piace mettere in piedi qualcosa a seconda degli impegni personali di ciascuno. Facciamo quello che ci viene chiesto di preparare e soprattutto che ci va di fare».
Dalle fiabe per bambini alla pantomima, dalle produzioni in proprio alle cene con delitto nei ristoranti, fino agli spettacoli nelle Rsa «senza dimenticare i flash mob contro la violenza sulle donne o per l’ospedale», dice Anversa. La formazione realizza in tutto e per tutto i suoi spettacoli e «se qualcuno vuole entrare, può farlo nel momento in cui abbiamo qualcosa di nuovo da realizzare e ci sono da assegnare le parti. Basta contattarci e poi se ne parla».

I ‘RAGAZZI’ DI ARENA
A questa visione del teatro più accessibile si avvicina anche la proposta di Beppe Arena, attore e regista, dall’anno scorso direttore artistico del Comunale di Casalmaggiore. Aiutato da Enrico Tomasoni e Silvia Andrea Russo, Arena ha portato qui la sua scuola di teatro.
«Quest’anno ci sposteremo a Sabbioneta, alla Sala civica di Ponteterra. Per me è un modo di avvicinare le persone a questo mondo. Questo corso aiuta le persone anche a lavorare in squadra e mettersi alla prova, come nello spettacolo finale di fine scuola. Credo a Casalmaggiore ci sia bisogno di questo genere di attività – afferma Arena –. C’è voglia di incontrarsi, confrontarsi tra generazioni diverse, condividere un’esperienza in comune, soprattutto tra i più giovani. Molti di loro hanno fatto l’abbonamento, partecipano come maschere e hanno cercato una location alternativa: si crea insomma un’appartenenza al territorio e al mondo dietro alle quinte».

I GENITORI INSTABILI
Chi ha saputo coniugare e valorizzare il legame tra le terre e gli abitanti dell’Oglio-Po con il teatro, allargandosi anche al cinema, è la Compagnia dei Genitori Instabili, nata quasi per gioco nel 2000, quando a un gruppo di genitori venne l’idea di inscenare una recita per i loro bambini, ribaltando il tradizionale saggio di fine anno scolastico. «Il gruppo si è sempre caratterizzato per l’autoironia dei suoi membri – racconta Valter Cavalli, componente storico della compagnia –. I ragazzi crescendo hanno poi voluto esplorare i temi che li circondavano, dalla sessualità alla droga, e così abbiamo proposto nelle scuole queste commedie per entrare più in comunicazione con i propri figli».
La Compagnia conta una trentina di persone, nessuna è professionista ma i lavori, seppur amatoriali, sono diventati sempre più impegnativi e ambiziosi. Tanto da sconfinare dal palco allo schermo: «Ormai consolidato è il sodalizio con Alessandro Zaffanella, filmmaker e frontman degli Alterego, per progetti a tema ambientale, musicale e culturale come il Jazz Day, e abbiamo avuto collaborazioni con Marco Goi e i giovani videomaker di LomaVideo. In futuro organizzeremo dei corsi di recitazione e coreografia all’ex-macello, grazie alla vittoria di un bando», ha concluso Cavalli.

IL 900 DI POMPONESCO
Chi si occupa di teatro dialettale e di prosa sono le compagnie operanti al Teatro 900 di Pomponesco, guidato dal direttore Tiziano Pezzini. «Cerchiamo di proporre qualcosa di divertente, si è visto come il pubblico aderisce poco ai testi più tradizionali, oltre a essere avanti con l’età». Pezzini, da cinquant’anni nell’ambiente del teatro, organizza su richiesta corsi di recitazione individuali o di gruppo, e rivendica la bontà del suo operato. «Ho preparato degli allievi che hanno partecipato alla ‘Coppa Italia performer arti sceniche’ con buone soddisfazioni».

UN RACCONTO DI COMUNITÀ
Il teatro sociale di comunità di Massimiliano Bozzoni si pone invece sulla ricerca di qualcosa di non precostruito. Promosso dall’associazione ‘TiconZero’ di Cremona e tenutosi al Centro Primavera di Casalmaggiore, i corsi aperti a tutti ripartiranno da gennaio 2026. «È una forma di teatro che nasce attraverso il racconto delle persone partecipanti – spiega l’attore –. L’arte teatrale diventa strumento terapeutico di socialità e relazione». Formatosi sotto la guida di Claudio Bernardi, tra i primi a proporre questa forma di teatro, Bozzoni porta questo metodo in particolare nei contesti di fragilità, ad esempio con persone con neurodivergenze, disabilità e nelle carceri, nel quale il linguaggio teatrale diventa arte di riscatto della propria vita. E a concentrarsi sulle proprie risorse e non sui propri limiti.

granelli

IL TEATRO DEI GRANELLI
Chi offre una proposta più contemporanea e sperimentatrice di linguaggi è l’associazione Teatro dei Granelli. Fondata nel 2021 dal regista, attore e performer teatrale Stefano Donzelli, il nome pittoresco si ispira all’Accademia dei Granelleschi aulica e ironica di Carlo Gozzi opposta alla ‘riforma’ di Carlo Goldoni. «Ma sono anche le perle di una collana tenute insieme da un filo, ovvero il teatro, facendo sì che le cose accostate diano forma all’intero», spiega il presidente.
Il focus sono i corsi di formazione per simpatizzanti o curiosi della tecnica del teatro. «Ciò che facciamo durante i corsi è esplorare come stare in scena, usare la voce, cosa piace e cosa no», spiega Donzelli. Un teatro ‘sperimentativo’: per scoprire dove porta un gesto, uno sguardo, una parola. «Il corso è un luogo dove ci si può permettere di sbagliare, di fare prove che non diano frutti, o inaspettato nella misura in cui non si è focalizzati nel cercare il risultato finale. Offriamo ai soci la visione di teatro contemporaneo e il suo linguaggio che guarda alla metafora e non all’arte, uno stile che si rifà all’estetica dell’immaginifico e non del figurativo», conclude Donzelli.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400