L'ANALISI
28 Agosto 2025 - 05:05
CREMA - «L’auryn, l’amuleto del romanzo La storia infinita, è quell’oggetto che fa in modo che l’immaginazione non finisca mai». Un cerchio, composto da due serpenti che intrecciandosi si mordono la coda, è l’aulyn, chiamato anche pantakel. «Da lì è partita l’avventura di Pantakel teatro. Questa - continuare a far vivere l’immaginazione - è la nostra missione».
Anima dell’associazione Pantakel teatro è Sofia Ogliari - classe 1993 originaria di Trescore Cremasco, docente di lingue straniere, che si è avvicinata al palcoscenico quasi per gioco nove anni fa. «Ho iniziato a seguire un corso di teatro per togliere la riservatezza nell’espormi e parlare in pubblico. Quella barriera si è frantumata presto e ho scoperto che mi piace mostrami nella mia figura».
Un colpo di fulmine, quello verso il teatro, che ha portata Ogliari a fondare una compagnia insieme al suo maestro e drammaturgo Lorenzo Samanni e qualche amico con la stessa passione. «L’avventura è partita da un gruppo di otto amici nel 2023 e oggi siamo più di venticinque attori. Abbiamo trovato casa a Moscazzano nell’ex scuola elementare riqualificata, dove abbiamo ampi spazi per fare le prove».
Diverse le occasioni, al di fuori del teatro, in cui la compagnia ha prestato le proprie voci. «Ci teniamo a coltivare i rapporti con le altre associazioni del territorio, soprattutto di Crema. C’è il desiderio di radicarsi nelle tradizioni e continuare a farle vivere. Collaboriamo tanto con altre realtà, come la Pro loco di Crema o l’associazione Donne contro la violenza, scrivendo testi ad hoc».
Una caratteristica rende unica sul territorio Pantakel: la specializzazione nella commedia dell’arte. «La decisione di concentrarci sulla commedia dell’arte è arrivata dopo una serie di diverse sperimentazioni e workshop che ci hanno fatto capire che questa forma di spettacolo ci viene bene» riporta Ogliari.
L’entusiasmo dei venti e trent’anni che incontra il respiro secolare delle maschere, dei personaggi archetipi che hanno fatto la storia del teatro italiano ed europeo. Arlecchino, Brighella, Beltrame, Colombina, Gioppino, figure nate tra Cinquecento e Settecento e ancora capaci di far ridere, riflettere e coinvolgere il pubblico cremasco e non solo. È questa energia che rende la compagnia un laboratorio di sperimentazione, studio e ricerca oltre che una tra le più giovani compagnie teatrali cremasche.
Nessuno spettacolo è mai replica esatta del precedente perchè protagonista, nella commedia dell’arte, è l’improvvisazione. Nessun copione da memorizzare, solo canovacci, ascolto reciproco e tanta sintonia tra attori. Cyrano de Bergerac, una commedia tragedia in cinque atti scritta a fine Ottocento da Edmond Rostand, è lo spettacolo del cuore di Ogliari, quello con cui la neo compagnia ha esordito. «Appena costituita la compagnia, Lorenzo ci ha confessato di avere un sogno nel cassetto: portare in scena Cyrano de Bergerac» ripercorre l’attrice. «Ci siamo messi in gioco, e dopo sette mesi di prove, è arrivata la prima al teatro di Soresina».
Le esibizioni di Pantakel hanno la vivacità delle piazze di un tempo: un teatro che non si limita a rappresentare, ma che dialoga, provoca, conquista. In ogni spettacolo, dietro una battuta o un gesto, si intravede la capacità del teatro di smascherare vizi, contraddizioni, ma anche di celebrare l’ingegno, l’amore e la gioia. Ecco allora che la commedia dell’arte torna ad essere un linguaggio attuale, capace di parlare ai giovani di oggi senza perdere la sua radice popolare. Ed è proprio qui che si celano le origini di Tallà festival, «dall’espressione tallà il teatro, cioè trovare la commedia dell’arte e il teatro popolare nelle piazze, dove non te lo aspetti, gratuito e aperto a tutti. Grandi e bambini».
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