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MUSICA

PFM, Bertolotti in studio di registrazione con i giganti del prog

Il cremonese co-produttore dell’ album di inediti della Premiata Forneria Marconi con Anderson e Hackett. «Disco pieno di contaminazioni, grande emozione per me lavorare su quelle tracce»

Luca Muchetti

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01 Ottobre 2021 - 05:55

PFM, Bertolotti in studio di registrazione con i giganti del prog

Franz Di Cioccio, Flavio Premoli storico tastierista della PFM, Simone Bertolotti e Patrick Djivas

CREMONA - Simone Bertolotti in studio di registrazione con i giganti del prog.

Porta anche la firma del musicista cremonese Ho Sognato Pecore Elettriche/I Dreamed of Electric Sheep, il nuovo album della PFM nella quale figurano anche le partecipazioni eccellenti di Ian Anderson (Jethro Tull) e Steve Hackett (Genesis).

Bertolotti è co-produttore del disco insieme ai due membri della PFM Patrick Djivas e Franz Di Cioccio, oltre a essere ingegnere del suono. 

Lavorare con la PFM è stato un enorme onore anche perché, soprattutto da ragazzino, ho sempre nutrito una grande passione per il prog

«Io e Patrick ci siamo conosciuti appena prima del lockdown - spiega Bertolotti -, e da subito c’è stata da parte della PFM la voglia di coinvolgermi. Ovvio che da parte mia c'è stato grandissimo piacere nell'accettare la proposta. Lavorare con la PFM è stato un enorme onore anche perché, soprattutto da ragazzino, ho sempre nutrito una grande passione per il prog. Negli anni la formazione si è sempre autogestita nella produzione dei propri album, quindi è doppio motivo d’orgoglio il fatto che abbiano voluto appoggiarsi anche a me per questo lavoro».

Un compito delicato, quello di mettere mano al suono di una delle più importanti formazioni prog al mondo, e complicato dai lunghi mesi di pandemia. «Con i vari lockdown di mezzo — continua infatti il cremonese — la realizzazione del disco è stata di quasi un anno e mezzo. Per certi versi un bene perché ci ha permesso di metterci la testa al 100%, ripensando quindi a tutte le sfaccettature dell'album: un lavoro fatto forzatamente alla vecchia maniera».

L’album uscirà sia in una versione italiana che in una versione inglese e con la partecipazione di due leggende del genere.

«La partecipazione di Anderson e Hackett - rivela ancora Bertolotti - è nata grazie a un’amicizia di lunga data della band con Anderson. Si voleva coinvolgere qualche amico esterno nell'ultimo brano in scaletta, e il primo pensiero è andato proprio a loro. La loro partecipazione è avvenuta ovviamente a distanza ma è stata comunque una straordinaria emozione per me mettere le mani su quelle tracce. Il mio intento primario era di dare un sound super moderno e interessante a questo progetto, e devo dire che sono molto soddisfatto del risultato. Un vero disco prog pieno di contaminazioni. Abbiamo registrato al WhiteStudio 2.0 di Milano i singoli strumenti in momenti diversi proprio per dedicare la giusta attenzione alle singole parti. Solamente una traccia del disco è stata registrata totalmente live ma questa è una sorpresa che scoprirete all’uscita del disco (uscirà il 22 ottobre, ndr). In questo progetto c’è stata una grande attenzione dal punto di vista tastieristico anche perché io nasco come tastierista e nel mio studio possiedo ogni tipo di tastiera che vi possa venire in mente». 

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