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La truffa: «Paghi la tassa per il suo passo carraio»

Falso addetto del Comune si presenta alla porta con tanto di tablet. E scatta l’allarme

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

20 Ottobre 2025 - 05:20

La truffa: «Paghi la tassa per il suo passo carraio»

SORESINA - Il caldo ci ha lasciati, il freddo ha fatto capolino e tra una settimana cambia pure l’ora. Ma loro non demordono, non si stancano e non se ne vanno mai. Ed è ancora allarme truffatori. Gira per le vie con fare sicuro, tablet in mano e la solita scusa ben studiata. Si presenta come un incaricato del Comune, dice di lavorare all’ufficio tecnico e sostiene che i passi carrai non siano stati pagati. Una residente di via Togliatti lo ha affrontato direttamente: «Mi ha detto che farà un esposto, mi ha mostrato il tablet con tutti i nomi della via e le vie del paese, come se fosse davvero in missione ufficiale. Ma era tutto falso».


Una scena che si è ripetuta anche in altre zone della città, tanto da far scattare subito l’allarme sui social e nei gruppi di quartiere. Perché stavolta il truffatore, o forse un gruppo ben organizzato, non si limita a bussare alle porte, ma si finge addirittura un funzionario comunale in perlustrazione. Una trovata che punta tutto sulla credibilità: chi mai sospetterebbe di chi dice di lavorare per il Comune e si presenta con un tablet pieno di nomi e mappe?


In realtà, si tratta con ogni probabilità dell’ennesimo tentativo di raggiro, un copione che a Soresina negli ultimi mesi si ripete con cadenza preoccupante. Solo poche settimane fa diversi cittadini avevano ricevuto via mail un messaggio con logo PagoPA, tono minaccioso e una finta multa da 298 euro per «eccesso di velocità mai pagato». Il tutto corredato da un codice alfanumerico inventato e una scadenza di 72 ore per versare la somma. Ovviamente falso, ma sufficiente a trarre in inganno chi non è abituato a controllare mittenti e indirizzi.


Non è un caso isolato. Sempre all’ombra del Teatro Sociale si sono ripresentate anche le ormai celebri ‘chiamate del maresciallo’, con finti militari che contattano soprattutto anziani, inventando incidenti o guai giudiziari di figli e nipoti per convincerli a consegnare denaro o gioielli. L’ultima trovata, raccontano alcuni testimoni, è far squillare contemporaneamente telefono fisso e cellulare per impedire alle vittime di chiedere conferme ai familiari.


Fortunatamente, negli ultimi episodi segnalati nessuno è caduto nel tranello. Col maresciallo poi è davvero dura: quello vero lo conoscono tutti. Ma è in generale merito della prudenza dei soresinesi e della campagna di sensibilizzazione promossa dai carabinieri, che hanno moltiplicato gli incontri pubblici, i volantini distribuiti nei mercati e le visite ai centri anziani per spiegare come difendersi.


Le regole restano semplici ma decisive: non aprire mai la porta a sconosciuti, anche se si presentano come tecnici, carabinieri o funzionari; chiedere sempre un tesserino e, in caso di dubbio, telefonare subito al 112 o direttamente alla caserma. I veri militari e gli operatori comunali non si presentano mai senza preavvisochiedono denaro o dati personali.

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