L'ANALISI
16 Luglio 2025 - 05:10
SONCINO - Abbigliati in modo da apparire credibili e senza scrupoli: è così che tre malviventi hanno messo a segno un colpo in pieno giorno, ieri mattina, in via Bergamo a Soncino, proprio a due passi dalla frequentatissima zona dei supermercati. Il loro bersaglio: due pensionate, una di 93 anni.
Il piano era studiato nei dettagli e giocato tutto sull’inganno. Uno dei tre si è presentato con addosso un giubbetto con la scritta ‘Polizia’ sopra abiti civili, mentre gli altri due complici si sono finti operai dell’acquedotto, con tanto di tute da manutentori.
Con fare sicuro, seguendo un canovaccio ben orchestrato, hanno suonato ai campanelli di due appartamenti dello stesso complesso residenziale, sostenendo di dover effettuare controlli di sicurezza e verifiche sul contatore dell’acqua. Le donne, rassicurate dall’apparenza professionale dei truffatori, hanno aperto fiduciosamente la porta. Una volta all’interno, i finti tutori dell’ordine e i sedicenti tecnici si sono trasformati in ladri spietati: hanno rovistato rapidamente nelle stanze, arraffando gioielli, contanti e oggetti personali.
Alla più anziana hanno portato via tutto l’oro. Ma la 93enne non si è arresa facilmente. Nonostante l’età avanzata, ha avuto un’intuizione: qualcosa in quegli uomini non quadrava. Con prontezza e coraggio, ha afferrato il cellulare per chiamare i carabinieri, quelli veri. Il truffatore travestito da poliziotto però l’ha notata subito e, senza esitare, le ha strappato il telefono dalle mani prima di scappare via con i complici e la refurtiva, lasciando la donna sotto shock. Solo dopo la fuga dei ladri, l’anziana è riuscita finalmente a chiedere aiuto. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri della stazione di Soncino, che hanno avviato immediatamente le indagini.
Adesso gli inquirenti stanno cercando di capire se i tre fossero già noti alle forze dell’ordine, se abbiano colpito altrove utilizzando lo stesso copione, e soprattutto se fossero perfettamente informati sugli orari e sulle abitudini della famiglia. Perché è proprio questo il dettaglio che fa tremare i parenti delle vittime: «Agire in quel preciso momento, in quei pochi minuti in cui mia zia era sola, significa che la tenevano d’occhio da tempo — spiega con preoccupazione la nipote della 93enne —. Al mattino c’è sempre mio cugino con lei, poi alle 9.30 arriva la donna delle pulizie, e prima di pranzo mio cugino torna ancora una volta. Quei pochi minuti di buco in cui lei rimane sola non erano casuali».
L’intera famiglia è scossa: «Siamo terrorizzati da quello che è successo. Avrebbero potuto anche farle del male. Ringraziamo l’Arma per il lavoro che sta facendo, soprattutto nell’informare gli anziani su come difendersi dai truffatori. Ma è evidente che non possono essere ovunque, sempre. Hanno bisogno di aiuto dalle istituzioni». Intanto i militari stanno raccogliendo testimonianze ed esaminando i filmati delle telecamere della zona. Il timore, come sempre in casi del genere, è che il trio possa tornare presto a colpire, più probabilmente altrove. Ma nel borgo, almeno per il momento, le serrature si chiudono con qualche giro in più.
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