L'ANALISI
06 Giugno 2025 - 05:20
CASTELLEONE - Un tempo dimenticata, trascurata e ferita dall’incuria, oggi l’area di circa 3.000 metri quadrati alla periferia del Borgo sotto la Torre Isso si trasforma in un luogo di speranza, bellezza e partecipazione. Si chiama ‘Oasi della Rinascita’ ed è il nuovo progetto della Fondazione Ambiente, realizzato con il patrocinio del Comune, che ha inaugurato ufficialmente il suo percorso ieri con una mattinata intensa e partecipata, segnata dal protagonismo dei più piccoli.
A dare il via simbolico a questa nuova avventura verde sono stati infatti gli alunni delle elementari del Sentati, coinvolti in letture, laboratori, attività pratiche e – soprattutto – nella piantumazione degli alberi. Con la curiosità che solo i bambini sanno portare, hanno toccato foglie, osservato semi, posto domande, mentre un’esperta botanica raccontava le caratteristiche e i benefici di querce, tigli, aceri e arbusti messi a dimora. Ogni albero piantato è diventato un piccolo atto di fiducia nel futuro. L’Oasi, oggi in piena bonifica, sorgerà infatti dove un tempo c’era una discarica abusiva.
«Gli alberi sono i nostri alleati silenziosi – ha spiegato ai bambini Annalisa Tirloni, tra le promotrici –: purificano l’aria, offrono rifugio, ci donano bellezza e pace. E prendersene cura significa prendersi cura anche di noi stessi». L’Oasi della Rinascita sarà un luogo vivo, pensato per tutti: un boschetto, un laghetto naturale, zone di sosta e contemplazione, ma soprattutto uno spazio educativo all’aperto, dove le scuole potranno svolgere lezioni, laboratori e attività a contatto con la natura. Un’aula a cielo aperto, in sostanza.
«Oggi mettiamo a dimora non solo alberi – ha dichiarato Fabio Bertusi, presidente della Fondazione Ambiente – ma anche consapevolezza, partecipazione e fiducia. L’Oasi della Rinascita è un progetto che dimostra come ogni luogo, se curato, può tornare a vivere e a far vivere».
A fargli eco il sindaco, Federico Marchesi: «Si tratta di un dono per l’intera comunità, che ci ricorda quanto sia prezioso il legame tra persone e territorio». Non è solo un nuovo spazio verde; è un esempio concreto di rigenerazione. Di come da una ferita possa nascere qualcosa di bello. E di come una comunità possa ritrovarsi piantando anche alberi». E nuove possibilità.
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