L'ANALISI
27 Febbraio 2025 - 21:30
CREMONA - Del bando Saap e del relativo sistema di assistenza agli alunni disabili si è parlato in molte sedi in queste settimane. Mai, però, in Consiglio comunale. Così oggi, anticipando la discussione dell’ordine del giorno della consigliera Maria Vittoria Ceraso, anche l’assemblea cittadina si è confrontata sulla controversa assegnazione del servizio alla coop bergamasca Progetto A tramite un bando di gara che ha fatto discutere tanto per le tempistiche quanto per le modalità di valutazione.
Sulla correttezza di queste ultime proverà a far luce il ricorso presentato dal raggruppamento di coop locali, mentre sulle tempistiche si è espressa la capogruppo di Oggi per domani: «Considerato il fine ultimo della tutela della continuità educativa dei ragazzi e delle ragazze coinvolte e tenendo presente che ogni cambio di educatore per loro sarà come un lutto – dichiara Ceraso – almeno l’amministrazione si impegni a garantire questo passaggio con tempistiche sostenibili ed opportune».
La richiesta, contemplata anche dalle raccomandazioni del garante nazionale della disabilità, è quella di differire l’inizio del servizio con il nuovo gestore fino alla sentenza del Tar «per evitare ulteriori incertezze a lavoratori e famiglie». L’ordine del giorno è stato sottoscritto da altri capogruppo della minoranza che sono intervenuti a sostegno della proposta con Matteo Carotti, che lo definisce «un modo concreto per limitare i danni», Marco Olzi per cui il comportamento dell’amministrazione è stato «irrispettoso di lavoratori e famiglie» e Andrea Carassai che annuncia la proposta «di impegnare l’amministrazione a rinunciare allo strumento dell’appalto per l’assegnazione dei servizi alla persona».
A difendere l’operato della maggioranza è intervenuto il consigliere Lapo Pasquetti che ha definito l’ipotesi di un differimento come «un’indebita invasione di campo nell’attività della magistratura». Prima della votazione, che ha respinto l’ordine del giorno con 16 astenuti contro 10 favorevoli, è intervenuto il sindaco Andrea Virgilio, chiamato in causa oltre che come primo cittadino per la sua carriera personale come educatore. Virgilio ha approfittato dell’occasione per togliersi qualche proverbiale sassolino dalla scarpa, in particolare con qualche stoccata al mondo delle cooperative locali.
«Nessuno di quest’amministrazione si sarebbe sognato di bandire una gara del genere a metà anno ma lo abbiamo fatto perché fortemente sollecitati dal gestore che minacciava di non riuscire a sostenere i costi». A rischio in quel caso non ci sarebbe stata «solo la continuità educativa ma la continuità del servizio in quanto tale». Quanto alla mancata comunicazione con gli operatori «questa, in un ente privato, spetta ai vertici dello stesso. E se ho ben compreso le incertezze degli operatori e delle famiglie, meno chiare mi risultano le critiche di quelle stesse cooperative che hanno proposto, accettato e partecipato ad una gara d’appalto il cui esito, questa storia lo conferma ancora una volta, non è mai scontato».
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