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IL TREND DELLA POPOLAZIONE

Crema torna a crescere, a un passo dai 35mila

Bergamaschi: «Città attrattiva. Lo sarà ancora di più con il raddoppio della Paullese»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

16 Gennaio 2025 - 05:15

Crema torna a crescere, a un passo dai 35mila

CREMA - Per il secondo anno consecutivo, l’andamento della popolazione residente fa segnare un segno positivo, dopo un periodo in cui Crema aveva costantemente perso residenti. E se nel 2023 si era trattato davvero di un timido rialzare la testa, con un incremento pari a 26 abitanti; l’anno scorso la cifra si è fatta più consistente, con la popolazione passata dai 33.933 unità del 31 dicembre 2023, ai 34.189 abitanti dell’ultimo giorno del 2024. L’aumento è dunque pari a 256 unità, lo 0,75%. Negli anni 2021 e 2022 c’era sempre stato un calo, a testimonianza di un’inversione di rotta che sembra consolidarsi.

La statistica non deve ovviamente tenere conto del tragico 2020, quando la pandemia di Covid 19 aveva causato un picco di decessi anche in città, specialmente nel terribile periodo del lockdown, tra il marzo e il maggio di cinque anni fa. E poi ancora durante l’inverno successivo, con ripercussioni anche nel 2021.

I dati relativi all’anagrafe comunale riguardano anche la popolazione straniera. In città, negli ultimi anni, il numero di residenti non italiani è sostanzialmente stabile intorno all’11-11,5% del totale degli abitanti. Le oscillazioni non sono dunque sensibili, seppur presenti e in qualche modo hanno influito sull’aumento della popolazione del 2024. Proprio l’anno scorso, infatti, si è raggiunto il maggior numero di nuovi cremaschi arrivato a quota 3.954, un più 104 unità rispetto al 2023. Se questo andamento fosse confermato anche nell’anno appena cominciato, gli stranieri in città potrebbero superare per la prima volta nella storia la soglia delle 4.000 unità.

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Nel 2024, i nati registrati all’anagrafe cittadina sono stati 211; mentre i residenti cancellati per morte sono stati praticamente il doppio, ovvero 421. E ciò dimostra come il saldo positivo della popolazione dipenda esclusivamente dall’arrivo di nuovi residenti, siano essi italiani o stranieri. Niente di nuovo: il saldo tra nascite e morti è negativo da tempo, dovuto al continuo calo del tasso di natalità nell’intero Paese, arrivato l’anno scorso al minimo storico.

«Una città che cresce in popolazione, a dispetto del generale calo demografico, è una città in salute, attrattiva e dinamica — sottolinea il sindaco Fabio Bergamaschi —: con il raddoppio della Paullese in corso, un treno diretto che la Regione sta promettendo come fattibile nel corso del 2025 e anche il prolungamento della metropolitana milanese da tempo allo studio, credo che la prospettiva di una città di provincia nel cuore della Lombardia, con opportunità in ogni direzione, abbia prospettive di ulteriore crescita nell’attrarre popolazione. Ciò, al netto delle dinamiche demografiche nazionali. Sono in atto, peraltro, dinamiche espulsive nel mercato immobiliare milanese, complice l’inadeguatezza dei salari rispetto al costo della vita».

A fronte di questi scenari in trasformazione, il Comune deve fare la sua parte. «Dobbiamo governare le dinamiche — conclude il sindaco — ma con un limite. Le città sono come spugne: oltre un certo limite non assorbono più, si intasano. Già oggi Crema è la città dei servizi su cui si riversano migliaia di persone dall’esterno, quotidianamente. Opportunità economiche, ma anche crisi dei sistemi di viabilità. Quindi occorre immaginare sempre più la città-territorio, con il Cremasco come soggetto nel suo insieme. Crema — la puntualizzazione — deve crescere contestualmente al più piccolo comune del comprensorio. E anche alcuni servizi potrebbero essere decentrati».

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