L'ANALISI
28 Dicembre 2023 - 12:44
SORESINA - Il Monastero della Visitazione, struttura di clausura della Città del Genala, ha eccezionalmente aperto le porte ai fedeli nella sera di Santo Stefano per una celebrazione che è ormai entrata a far parte della tradizione e della fede locale. Il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha celebrato la funzione di Santo Stefano in una chiesa gremita, insieme al parroco don Angelo Piccinelli e a monsignor Giuseppe Quirighetti, sacerdote soresinese in servizio alla Missione Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York. Il messaggio del presule alle suore del monastero: «Vi voglio ringraziare per la vostra vita, la vostra preghiera e la vostra fraternità».
Il vescovo Napolioni, dal pulpito, rivolto ai fedeli accorsi in gran numero: «La fantasia dell’amore di Dio è sorprendente perché egli ha in serbo per noi un amore operoso, che agisce, inventa, accompagna. C’è come un fiume di Grazia che ci raggiunge. Tutto in questi giorni parte da Maria, piena di Grazia. Pieno di grazia anche questo giovane, questo primo martire: significa che la pienezza di Grazia è per tutti. Ecco ciò che Dio ha in mente per noi: riempirci di Grazia. È la Grazia di Dio che inzuppa il terreno, lava ogni realtà e ridà vita. E allora – ha esortato – impariamo a pregare non dicendo ‘fammi questa grazia’, ma ‘venga la tua grazia in me, fa che io viva della tua grazia, cioè grazia a Te’».
Finita la messa, una volta richiuse le porte del monastero, Napolioni ha incontrato le sorelle privatamente per un dialogo cordiale e per scambiarsi, con gioia, gli auguri di buone Feste.
L’atto di fondazione del Monastero, celebrato dal vescovo di Cremona Omobono Previ, risale al 24 aprile 1816, giorno successivo all’arrivo nel monastero di Soresina delle prime due monache dell’ordine della Visitazione di Santa Maria, provenienti da Alzano Lombardo. L’ala del monastero verso largo Cairoli fu realizzata in forma neoclassica, con timpani laterali, su progetto dell’architetto milanese Giacomo Moraglia che, nel 1839, riformò parte della preesistente casa di Gian Battista Tirelli.
Nell’ala di ponente del monastero vi erano i locali dell’educandato, mantenuto in funzione dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866. Chiuso l’educandato nel 1885, vi sono attualmente appartamenti civili. Il Monastero della Visitazione, oltre a essere uno dei luoghi di culto più importanti del nostro territorio, è considerato un bene storico e architettonico di inestimabile valore ed è dunque sotto la tutela della Soprintendenza ai Beni Culturali di Brescia-Cremona-Mantova.
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