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Patologie dell'apparato urogenitale femminile: una questione sociale

In Italia oltre 10 milioni di donne soffrono di problematiche intime che spesso ignorano per vergogna o retaggi culturali. Il dottor Meloni dello studio medico Egeria di Milano: «Il consiglio? Accettare il problema e affrontarlo»

Riccardo Rossi

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rrossi@laprovinciacr.it

18 Ottobre 2022 - 15:07

Patologie dell'apparato urogenitale femminile: una questione sociale

CREMONA - Vulvodinia, incontinenza urinaria... solo due esempi di patologie intime che colpiscono la sfera femminile e possono causare dei disagi soprattutto nella vita di coppia. Problematiche che, secondo i dati pubblicati dal centro studi "Egeria per il benessere della donna", colpiscono oltre 10 milioni in Italia. Per portare dei dati più precisi, più del 15% della popolazione femminile soffre di vulvodinia, più del 20% di incontinenza urinaria. Fortunatamente ora queste patologie possono essere curate con tecniche mini-invasive e dall’efficacia certificata.

Enrico Meloni, direttore dello studio medico Egeria di Milano, spiega: «Molte donne continuano a sottovalutare le patologie urogenitali, spesso per vergogna o retaggi culturali ancora molto presenti. Ciò che preoccupa è che patologie come la vulvodinia sono in forte aumento tra le ragazze adolescenti, che tendono a nasconderlo per paura di non ‘essere all’altezza’ dei modelli proposti dalla società. Il consiglio? Accettare il problema e affrontarlo, rivolgendosi subito ad un medico specialista per evitare poi spiacevoli sorprese». 

Quindi, parliamo di problematiche fisiche che, se combinate con una pressione sociale che porta le donne affette a occultare e trascurare i loro problemi intimi, possono avere delle conseguenze molto spiacevoli, come gravi infezioni vaginali. Per dare un dato: oltre l’80% delle donne contrae un’infezione vaginale nel corso della vita e più del 50% della popolazione femminile in menopausa è affetta da atrofia vulvogenitale. «Ecco perché bisogna accendere la luce su tematiche che non hanno solo risvolti medico scientifici ma anche sociali – continua Enrico Meloni - visto che sono in grado di compromettere spesso in maniera determinante le relazioni interpersonali e sessuali delle donne».

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