SOS ACQUA
12 Maggio 2022 - 18:58
L'ambulatorio di Trigolo
TRIGOLO - Le difficoltà organizzative e le mancanze di personale del Sistema sanitario sono un’emergenza nazionale e il Cremonese non fa eccezione. Quello di Trigolo, poi, è un caso particolarmente. Per quasi 1.700 residenti c’è da sempre un solo medico e un solo ambulatorio. Ora, dopo l’ennesimo avvicendamento, il nuovo incaricato dall’azienda territoriale ha già anticipato che ridurrà ulteriormente gli orari in paese, dovendo operare in altri due ambulatori della provincia. E tra gli assistiti cresce la preoccupazione. La situazione critica è ben nota in municipio dove si cercano soluzioni. «Premesso che, naturalmente, l’organizzazione dei medici dipende dall’Ats e non dal Comune — spiega il sindaco Mariella Marcarini — ci siamo immediatamente attivati per un confronto coi vertici dell’azienda a Cremona. Abbiamo da loro avuto conferma che la situazione è generalizzata e che si sta facendo tutto il possibile. Non ci resta, a questo punto, che sperare in una migliore organizzazione della medicina territoriale. Ma purtroppo, il servizio ridotto è causa di sofferenza per utenti e pazienti».
A Trigolo, chi ha la necessità del medico di famiglia non ha mai avuto così poca scelta e così tante difficoltà. Fino al 2022 era titolare il dottor Nerino Carniti che visitava cinque giorni la settimana. Ha poi preso il suo posto, a inizio anno, il collega Andrea Buzzi che era disponibile solo quattro giorni. Già questo cambiamento era stato accolto con preoccupazione dalla popolazione, che ora è infatti estremamente allarmata, avendo appena appreso di una prossima e ulteriore riduzione. Da lunedì, per l’appunto, il testimone passa alla dottoressa Mariolina Furxhiu che, dovendosi occupare di altri ambulatori, potrà essere presente in quello di via Roma 26 solo per tre giornate la settimana. Si potrà prenotare di lunedì dalle 9 e mezza a mezzogiorno, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30.
Le cause dei continui cambiamenti e spostamenti sono ovviamente da ricercare nella comprensibile difficoltà dell’azienda sanitaria, costretta a incastrare al meglio le necessità di tutti i Comuni di un territorio dove la carenza di medici si fa sentire come non mai. «Sono assolutamente concorde con la delusione e vicina ai miei cittadini, che devono adattarsi ancora una volta a una riduzione di questo essenziale servizio. Siamo però di fronte a un dato di fatto, quello della carenza di personale, contro cui poco o nulla si può fare a livello locale. Possiamo solo sperare che le evoluzioni nel campo della medicina di prossimità possano portare alla soluzione di questo problema, che colpisce tutte le realtà del nostro territorio, non soltanto Trigolo».
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