SOS ACQUA
04 Maggio 2022 - 15:58
William Dalé, diacono 28enne del borgo oggi in servizio a San Giorgio di Casalbuttano
SONCINO - La fine di un lungo percorso scelto quando ancora era bambino. La sua commozione, l’orgoglio del papà, le preoccupazioni della mamma che prega non finisca in una parrocchia troppo lontana. William Dalé, diacono 28enne del borgo oggi in servizio a San Giorgio di Casalbuttano, da sabato 11 giugno sarà un sacerdote. Era già don William ma questa è la fine e l’inizio di una grande avventura, spirituale e umana. «Se sono emozionato? Certamente, moltissimo. Sarò sacerdote e resterò ‘servo’ della comunità. Casalbuttano e Soncino, per me, sono una seconda famiglia. Sono tutti miei amici, miei fratelli».
Non è certo passato un secolo da quando all’oratorio San Paolo del suo paese, così come nei corridoi del Racchetti, era, per gli amici, ‘Willi’. Il ragazzo che si dava da fare per tutti, sempre col sorriso. Da sabato (l’ordinazione alle 10 del mattino in Cattedrale a Cremona) sarà il sacerdote don Dalé. Ricevendo da don Antonio Napolioni il secondo grado del sacramento dell'Ordine, cioè il sacerdozio, diventerà in parole povere, un prete a tutti gli effetti. Che sarebbe andata così lo sapeva sin da piccolo: «I preti della mia parrocchia (Soncino, ndr) sono state figure fondamentali, mi hanno trasmesso la gioia di spendere la vita per Cristo. Concluso il liceo mi sono confrontato con l'allora parroco don Mario Marinoni e col rettore, allora vice, del seminario don Marco D’Agostino e ho maturato la decisione di intraprendere il seminario».
Una scelta di vita certamente emozionante, diversa. Forse, anche difficile per certi aspetti. «Se si fanno sacrifici? Beh, sì, come in ogni campo. Ma non mi è mai pesato, anche grazie al profondo affetto delle comunità, degli amici, della famiglia». In seminario, a Cremona, studio, servizio per i fedeli, nuovi legami e, perché no, divertimento e socialità. Poi il diaconato, l’arrivo a Casalbuttano e, con l’abito talare, anche la cattedra. Quella del prof Dalé, di religione, interno pure agli esami della terza media come vuole la riforma scolastica del 2017. A Castelverde ma anche a Soresina e prima addirittura con dici classi all’Anguissola del capoluogo.
L’entusiasmo della giovane età non cozza col senso di responsabilità. Anzi. Il sogno nel cassetto c’è ma è già stato realizzato: «Potrò presiedere l’Eucarestia, fare le confessioni. Cambia ‘solo’ questo. Ma voglio continuare a essere servo della comunità, delle persone. Dove andrò? Non lo so ancora, aspetto la chiamata del Vescovo. La mamma è sempre la mamma e teme di potermi vedere di meno ma io so che, ovunque sia, troverò persone da amare e aiutare come ho fatto in questi anni».
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