L'ANALISI
G20 AMBIENTE
21 Luglio 2021 - 17:30
ROMA - Nei giorni scorsi l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha indicato che l’agricoltura è chiamata a vincere “due sfide colossali”. Produrre cibo sano e in quantità adeguata per una popolazione mondiale in crescita e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. “Grazie alle innovazioni e con un ritorno di attenzione nei confronti delle imprese professionali e più competitive, l’agricoltura europea può diventare un modello di riferimento, ma per una protezione efficace e duratura delle risorse naturali è indispensabile un’azione condivisa dall’intera comunità internazionale”, dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla vigilia del G20, presieduto dall’Italia, dedicato all’Ambiente, al Clima e all’Energia che si terrà, a Napoli, il 22 e 23 luglio.
“La transizione ecologica avrà un forte ed inevitabile impatto in termini sociali ed economici - sottolinea Giansanti -. Per evitare distorsioni di concorrenza, è indispensabile un’azione concertata a livello globale”. Sulla base delle recenti proposte della Commissione, l’agricoltura europea è stata chiamata a garantire l’assorbimento di 310 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2035. “È un obiettivo particolarmente ambizioso, ma restare fermi non è assolutamente un’opzione, perché il cambiamento climatico genera pesanti danni economici per le imprese agricole - puntualizza il presidente della Confagricoltura -. Le agroenergie sono già un’importante realtà, ma il loro contributo può ancora salire – e in misura significativa - nell’ottica della sostenibilità ambientale. Dovrebbe essere anche valutata l’ipotesi di lanciare un sistema di 'certificati verdi', per incentivare e valorizzare la funzione dell’agricoltura e delle foreste in termini di trattenimento al suolo del carbonio. La Commissione europea ha annunciato la presentazione di una specifica proposta entro l’anno. I tempi decisionali non saranno brevi. Intanto, proponiamo di lanciare un 'progetto pilota' italiano nell’ambito del Piano strategico nazionale per l’applicazione della nuova PAC”.
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