L'ANALISI
27 Settembre 2020 - 07:51
CREMA (27 settembre 2020) - La didattica integrata a distanza non funziona. Dopo due settimane, l'istituto professionale Sraffa ha avuto il coraggio di bocciarla e di fare marcia indietro, correggendo il tiro. Per i primi quindici giorni, le classi seconde, terze e quarte si sono divise: metà alunni in classe e l'altra metà a casa, collegati on line per assistere alla medesima lezione. L'esperimento, in parte imposto dalla situazione sanitaria, non ha dato i frutti che i docenti, ma anche gli stessi alunni, speravano. L'obiettivo era diminuire il numero di ragazzi a scuola per favorire il distanziamento sociale e soprattutto diminuire le presenze sui pullman, considerato che la capienza massima stabilita in questa fase è dell'80%. Il riscontro della didattica integrata è stato negativo, ragion per cui la dirigente Roberta Dipaolantonio ha deciso che a partire da domani si cambia. A settimane alterne, tutta la classe sarà a scuola in presenza oppure tutti i suoi alunni resteranno a casa e faranno didattica a distanza, come durante il lockdown.
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