L'ANALISI
08 Novembre 2025 - 14:42
CREMONA - La sconfitta di Pisa è il primo vero boccone avvelenato della stagione grigiorossa. Si era già perso con Inter e Juve, ma erano sconfitte in modi diversi accettabili. Questa è dura da digerire, va di traverso anzi di traversa, con riferimento per niente casuale al legno colpito da Vazquez.
E tutt’altro che casuale è anche il riferimento al Mudo, che per tutta la serata ha dato la netta impressione di poter essere l’ago della bilancia: da una parte andando tre volte vicino al gol, negato due volte da Semper e una dalla traversa, dall’altra con qualche eccesso di confidenza, compreso quello che ha dato il via all’azione del gol pisano.
Sconfitta che brucia come l’alcol su un ginocchio sbucciato, insomma niente di gravissimo, ma si stava meglio prima. La classifica grigiorossa rimane invidiabile per una neopromossa, ma per due settimane dovremo masticare amaro. Non solo per le due sconfitte di fila, ma per come è venuta quella dell’Arena Garibaldi. Con il portiere del Pisa migliore dei suoi, e Audero chiamato solo a confermarsi sicuro nelle uscite.
E il film della partita versa altro aceto nel bicchiere grigiorosso. Il Pisa, che non aveva ancora vinto una partita e non aveva ancora fatto gol in casa, ha trascinato la squadra di Nicola in un’ora di bagarre in cui la Cremo ha retto a denti stretti, ma già l’unico portiere seriamente impegnato è stato Semper. Van de Putte ha confermato di trovarsi bene nel ruolo di centromediano, trovando un solido puntello nell’agonismo di Bondo. Barbieri affrontava Cuadrado senza un filo di soggezione, Baschiroccia conteneva Nzola con accanito mestiere.
I problemi venivano da Faye che non è la soluzione del problema della fascia sinistra, da Payero sotto ritmo e senza guizzi. Tutto un capitolo a parte per Franco Vazquez, il giocatore più pericoloso... per entrambe le squadre. Un’oretta di calcio più battagliato che giocato, poi il ritmo si smorzava, e lì la partita è sembrata consegnarsi alla Cremo. Van de Putte guidava i suoi, il gol a un certo punto sembrava nell’aria, Semper si superava su Baschiroccia e ancora su Vazquez, dove non arrivava il portiere ci pensavano la traversa e un tiro di Bondo fuori per questione di centimetri.
Ma a cambiare la storia della partita hanno provveduto i cambi di Gilardino. Per la precisione un cambio fatto, e un cambio non fatto. Anzi, un cambio… cambiato. Quello fatto è l’ingresso di Tramoni, uno che con la Cremo sembra avere un conto personale. Quello non fatto è stato, come ha raccontato lo stesso allenatore nerazzurro, è stata l’uscita di Idrissa Touré. Cambio già deciso, ma che la sorte ha mandato a monte per l’infortunio di un compagno di squadra, uscito al posto di quello che di lì a poco sarebbe diventato l’uomo della partita.
Cross di Tramoni scappato a Baschirotto, colpo di testa imparabile di Touré scappato a Faye. Un gol velenoso come il morso del cobra, e la Cremo non ha più la forza per trovare l’antidoto. Il Pisa cancella il doppio zero che la zavorrava, la Cremo non è che veda i fantasmi, però se sei un tifoso impressionabile per qualche notte dormi pure con la luce accesa.
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