L'ANALISI
28 Novembre 2024 - 11:07
CREMA - La prima colonna sonora, ancor prima delle musiche di Morricone, è stata ‘Tanti auguri a te’, con una ideale torta dalle 25 candeline, sulle quali ha idealmente soffiato col suo discorso d’apertura il sindaco Fabio Bergamaschi, all’apertura della serata di ieri, per il compleanno del teatro San Domenico. Il primo cittadino ha ricordato come la Fondazione San Domenico sia «insieme al museo civico, uno dei due polmoni culturali della città da cui Crema respira a fondo la bellezza delle arti.
Un luogo, il San Domenico, che ha restituito un tempio della cultura alla nostra realtà, dopo l’incendio che ci privò del teatro sociale». In coda al suo intervento, Bergamaschi ha ringraziato pubblicamente il presidente uscente Giuseppe Strada, per i tre mandati ricchi di ospitate, iniziative e novità portate alla realtà cittadina che ospita teatro, scuola musicale Folcioni e galleria ArTeatro. Poi, palcoscenico tutto dedicato dell’omaggio al maestro Ennio Morricone, artista della colonna sonora, capace con le sue musiche non solo di accompagnare, ma di raccontare la storia stessa del film, dare voce alle emozioni ancor prima che gli attori in scena e le atmosfere si facessero più nitide. Amava tanto la musica, quanto gli scacchi, Morricone. Se non fosse stato un maestro della musica, sarebbe diventato uno scacchista, amava ripetere. Regole, tempi, mosse, dinamiche: così la musica, così gli scacchi. Per la fortuna del mondo intero, ha scelto di dare vita a colonne sonore, che sono capolavori assoluti e patrimonio di tutti noi.
Indipendentemente dall’amore per un genere o l’altro, per il cinema o altro, il solo ascolto di una delle sue creazioni catapulta l’immaginazione esattamente nel mondo che poi davvero, sul grande schermo, è stato creato dai registi e fatto vivere dagli attori. Ricca ieri sera la scaletta dei brani, che hanno fatto da sfondo a kolossal e pellicole indimenticabili: Per un pugno di dollari; Il buono, il brutto, il cattivo; C’era una volta il West. Emozionate l’esecuzione dell’orchestra di quaranta elementi, diretta da Simone Giusti, per la regia di Emiliano Galigani e con alcune interpretazioni del soprano Costanza Gallo. Morricone Film History è stato un viaggio nella storia del cinema e nella vita di un artista straordinario, capace di trasformare la fantasia in note musicali, di intrecciare la propria arte ad altre. Come al suo compagno di classe delle elementari e poi grande regista Sergio Leone.
Il mistero della creazione, come amava chiamarlo, non poneva limiti al suo talento. Tra gli altri brani eseguiti, le colonne tratte da Sacco e Vanzetti; Giù la testa. Ma anche C’era una volta in America; Bianco, Rosso e Verdone; Nuovo cinema paradiso; Mission; La leggenda del pianista sull’oceano, Hateful Eight (che gli valse il secondo Oscar). Impronte indelebili di un maestro che resta eterno. Un augurio di lunga vita anche alla Fondazione San Domenico, nel quarto di secolo.
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