L'ANALISI
Dal 5 al 20 settembre
26 Agosto 2014 - 14:44
Torino, Sala Mostre Regione Piemonte
Pinerolo, Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone
Torre Pellice, Civica Galleria d'Arte Contemporanea Filippo Scroppo
Torino, Sala Mostre Regione Piemonte, 5 settembre
Pinerolo, Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone, 6 settembre
Torre Pellice, Civica Galleria d'Arte Contemporanea Filippo Scroppo, 7 settembre
Non è raro che nella storia dell'arte vi siano personalità significative i cui contorni sfumano con il passare degli anni. Mario Faraoni, nato a Cremona nel 1914, e poi vissuto a Pinerolo, è uno di quei pittori che partecipò attivamente al contesto artistico del suo tempo, la cui figura è ancora, ad oggi, tutta da riscoprire.
Dal 5 al 20 settembre 2014, in occasione del centenario della nascita, l'Associazione Mario Faraoni propone tre importanti mostre attraverso cui rileggere l'intera opera di questo artista dal carattere schivo ma partecipe dell'humus culturale della sua epoca in rapporto al contesto culturale in cui operò. Una riscoperta del valore di questo pittore, definito da Marziano Bernardi «un eccellente ritrattista del paesaggio» e da Luigi Carluccio «un artista fine, delicato, sensitivo».
In mostra una selezione delle opere più importanti di Faraoni, suddivise per aree tematiche: a Torino (Sala Mostre Regione Piemonte) la figura umana, i suoi intimistici e delicati ritratti, a Pinerolo (Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone) la produzione dedicata alla tradizione del paesaggio e a Torre Pellice (Civica Galleria d'Arte Contemporanea Filippo Scroppo) la produzione grafica, fatta di chine che rivelano il lato più immediato e moderno del suo tratto pittorico.
In occasione delle mostre sarà realizzata un monografia con testi critici e immagini delle opere più significative edito da Alzani Editore. Testi critici a cura di: Bruno Quaranta, Mario Marchiando Pacchiola.
Mario Faraoni
nato a Cremona nel 1914, e poi vissuto a Pinerolo, è uno di quei pittori che partecipò al contesto artistico del suo tempo, ma la cui figura è ancora, ad oggi, tutta da riscoprire. Da giovanissimo si dedicò alla scultura sotto la guida di Bazzaro a Milano e di Bistolfi a Torino, per poi scegliere di occuparsi definitivamente di pittura. Nonostante non provenisse da un ambiente accademico e avesse in parte una formazione autodidatta, fu un nome di rilievo nel panorama piemontese, lavorando infatti con artisti come Francesco Menzio, Massimo Quaglino, Domenico Valinotti. Dal 1948 al 1974 espose in Italia e all'estero e, nel 1963, fu invitato a dipingere dal vero l'immagine del Cervino, insieme a nomi di calibro internazionale come Dalì, Fautrier, Hartung, dando vita al volume Il Cervino e la sua tavolozza e alla Pinacoteca d'Arte del Cervino. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò nel pinerolese, lontano dalla mondanità e dal clamore, continuando la sua intensa attività di paesaggista e ritrattista.
Il progetto è promosso dall'Associazione Mario Faraoni, recentemente costituita per riscoprire e valorizzare la figura dell'artista attraverso la conservazione, la tutela e la promozione delle sue opere, con il coordinamento di Lorena Tadorni, curatrice e critica d'arte. È realizzato con la collaborazione di: Regione Piemonte, Città di Pinerolo e Ipercoop, Associazione Amarte, Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone Pinerolo, Civica Galleria d'Arte Contemporanea Filippo Scroppo Torre Pellice, Alzani Editore. Mediapartner L'Eco del Chisone, Radio Grp Torino. Con il patrocinio della Città di Torino.
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