Incontri con attori, registi e critici al teatro Ponchielli

CREMONA — «Per riuscire ad apprezzare e onorare le nostre tradizioni dobbiamo, di tanto in tanto, vuotare le nostre menti e liberare la memoria da tante sovrastrutture e clichè che il tempo ha sedimentato nei nostri ricordi». Sono parole di Ken Ponzio, il drammaturgo che ha riscritto il Servitore di due padroni da Carlo Goldoni per Antonio Latella, in scena il 28 gennaio prossimo al Ponchielli. La citazione ben spiega il taglio della stagione teatrale 2013/2014 che a fronte di testi consacrati dalla tradizione: Goldoni , appunto, ma anche Shakespeare ed Eduardo De Filippo propone spettacoli che usano i linguaggi della con temporaneità per per tirar fuori dalla tradizione quel portato di sapere e significato che rende i grandi capolavori del passato ancora degni di essere frequentati.