L'ANALISI
27 Giugno 2015 - 13:05
Giani Stuparich
‘Guerra del ’15’
Quodlibet
195 pagine, € 17
Abituati ai tanti autori che descrivevano le inumani condizioni di vita, la perdita di dignità, il dilagare della spregiudicatezza e della ferocia, il racconto dei due mesi di trincea fatto da Giani Stuparich appare distaccato, quasi ingenuo. Somiglia a un angioletto che precipita, immacolato, tra gli escrementi, i sudori e il sangue delle buche dove si resta bloccati per giorni sotto il fitto bombardamento austriaco, e miracolosamente rimane tale: puro e incontaminato. Eppure, al contrario, ‘Guerra del ’15’ racconta proprio questo, due mesi di carneficina in trincea sulle alture del Carso nel vano tentativo di strappare al nemico una parete, una cengia. Soldati-magma, militari-marea davanti alla famigerata Quota 121, oggi si avanza di cento metri, domani si rincula di altrettanti. E martellanti, incessanti, gli shrapnel, le artiglierie che falciano, le bombe che distruggono di giorno quanto si costruisce ogni notte. Giani, 25 anni, e suo fratello Carlo, di 22, intellettuali riconosciuti, trattano con cautela l’argomento: triestini, si sono arruolati volontari nel I Reggimento Granatieri e dunque il sospetto aleggia intorno a loro, rischiano di essere scambiati per traditori su entrambi i fronti. Da molto tempo esaurito, la raffinata casa Quodlibet lo ripropone oggi, nel centenario della Grande Guerra, ricollocando Stuparich nel posto di rilievo che gli spetta nel Novecento.
I più letti della sezione
Mediagallery
LA FESTA DEL TORRONE 2025. IL VIDEO
JUKEBOX GRIGIOROSSO
LA KERMESSE AL VIA
CALCIO SERIE A. IL VIDEO
Prossimi EventiScopri tutti gli eventi
Tipologia
Data di inizio 9 novembre 2025 - 08:00
La Mostra-Mercato di Antiquariato, Modernariato e Vintage
Tipologia
Data di inizio 9 novembre 2025 - 09:30
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris