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CALCIO SERIE A

Nicola chiama Vardy: «A Verona per crescere ancora»

La Cremonese attesa dal posticipo. «Due settimane per conoscerci meglio e migliorare l'intesa. I nuovi arrivati tutti a disposizione, si stanno integrando con successo»

Ivan Ghigi

Email:

ighigi@laprovinciacr.it

14 Settembre 2025 - 14:26

Nicola chiama Vardy: «A Verona per crescere ancora»

Davide Nicola

CREMONA - Prima convocazione per Jamie Vardy. In campo o in panchina è un dubbio che Davide Nicola lascia volentieri aperto anche se genericamente parla di nuovi acquisti non tutti ancora sullo stesso piano fisico e di conoscenze.

Però l’attaccante di Sheffield sarà al Bentegodi.

«Tutti i nuovi arrivati sono convocati perché respirare il clima partita aiuta a integrarsi. Qualcuno fisicamente ha lavorato bene, altri invece sono in condizioni non ottimali ma non mi preoccupo di questo. Adesso conta inserire progressivamente i giocatori migliori per non incorrere in situazioni spiacevoli. Io li porto a Verona ma ognuno si è allenato per come poteva fare».

Fuori dal campo sono state due settimane intense e ricche di novità. Per la squadra in campo invece come sono trascorse?

«Fortunatamente non abbiamo avuto molte assenze per le nazionali e ci siamo concentrati su chi è arrivato da poco. Abbiamo compiuto un’analisi approfondita sullo stato di forma e sulle conoscenze del nostro calcio. Abbiamo lavorato profondamente, sia individualmente che collettivamente. Nelle prime due giornate non abbiamo voluto strafare e abbiamo raccolto punti perché ognuno è stato solidale con il compagno. In queste due settimane abbiamo lavorato molto su di noi e ci siamo conosciuti meglio. I ragazzi hanno integrato subito i nuovi arrivati, ma anche loro sono stati disponibili e hanno voglia di lavorare con noi».

Con il Verona che gara si aspetta?

«Questa sarà diversa dalle prime due. Il Verona è al settimo anno di fila in Serie A, un dato che prova il fatto che è una squadra consolidata che sa cosa significa lottare. Zanetti lavora con il gruppo da due anni, il mercato ha mantenuto i profili interessanti a cui si sono aggiunti Gagliardini, Al-Musrati e Orban che danno fisicità e hanno un passato interessante. Per noi è una gara interessante dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. Il Verona scende in campo di fronte al proprio pubblico per la prima volta in uno stadio che ha visto anche vincere uno scudetto. Dovremo essere bravi, umili e ambiziosi. Allo stesso tempo interpretare il gioco contro un avversario fisico che mette intensità, che ha un blocco basso interessante e che riparte con qualità. Questa gara ci deve far capire alla svelta chi avremo davanti».

Zanetti ha detto che gli piacerebbe vedere un Verona sporco ma non brutto.

«Condivido il suo pensiero, perché per me una squadra sporca significa che è pratica, ma una squadra brutta è quella che non riesce a fare gioco. Quindi sì alla praticità ma con la capacità di proporre idee e gioco. Alcune gare offrono più spazi delle altre, altre invece sono caratterizzate da fisicità e competizione che portano a spezzettare la gara. Sono queste le transizioni in cui bisogna farsi trovare pronti. Noi dobbiamo essere coscienti che sarà una grande battaglia. Vogliamo giocare ed essere competitivi, ecco perché queste due settimane sono servite per credere che possiamo essere competitivi, al di là dell’entusiasmo».

In attacco tante scelte che permettono di studiare più coppie con caratteristiche diverse.

«Era quello a cui aspiravano. La società ha cercato caratteristiche che potessero costituire il nostro reparto avanzato, ogni ragazzo gioca in modo diverso. Poi lo stato di forma determina la predisposizione a giocare ma sapete come la penso, conta molto spesso chi entra e determina. Adesso non abbiamo un gruppo fisso di titolari, ma quando lo stato di forma sarà simile qualcuno giocherà più di altri. Nessuno però sarà dimenticato perché a tutti chiedo di essere determinanti quando verranno chiamati in campo».

L’acquisto di Vardy ha avuto grande visibilità, mentre gli altri sono passati quasi in secondo piano come Sarmiento. Ci descrive il nuovo esterno?

«Vardy ha un profilo umano non comune, è un giocatore con un suo status che sceglie noi e si mette umilmente a nostra disposizione. Ha lottato una vita per farsi notare. È l’emblema di ciò che volevamo, ma non è sciocco: sa bene che bisogna stare in forma e allenarsi per giocare. La notizia fa rumore per voi, ma nel nostro gruppo c’è semplicità e normalità . Lui si è inserito da persona normale. Vuole essere uno dei tanti con un passato alle spalle. Lo avvertite voi il rumore. Quanto a  Sarmiento ha caratteristiche specifiche, è molto abile nella conduzione palla e crea superiorità numerica. Può acquisire un ruolo specifico anche se può ricoprire diverse posizioni, ma ha caratteristiche precise che gli permettono di ritagliarsi uno spazio dove poter determinare. Per me può fare benissimo la mezzala».

I risultati hanno permesso di godersi la sosta anche se Nicola sui social ha ricordato che restano altre 36 battaglie.

«Credo che lo possiate immaginare anche voi. Voi narrate la storia della Cremonese, chiaro che sono tutti contenti quando vinciamo ma sappiamo che quei punti non bastano per il nostro obiettivo. Sappiamo bene che ciò che abbiamo ottenuto non arriverà sempre con la stessa continuità ma pensiamo a esprimerci al massimo. La predisposizione al lavoro c’è. Mai fatto voli pindarici perché se non faremo punti qualche volta non vuol dire che saremo meno capaci».

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