L'ANALISI
04 Giugno 2025 - 06:30
Il direttore sportivo Simone Giacchetta
CREMONA - Il giorno dopo la festa per la promozione, il futuro della Cremonese è già alle porte. Il prossimo campionato in Serie A dovrà poggiare senza ombra di dubbio su due colonne fondamentali: la figura del direttore sportivo e quella dell’allenatore. Colonne che in casa Cremonese al momento vacillano, visto che manca l’ufficialità su quale sarà il futuro di Simone Giacchetta e Giovanni Stroppa. Per entrambi infatti il contratto è in scadenza (nessuna clausola di rinnovo automatico sul contratto) a fine giugno e a precisa domanda su un possibile rinnovo l’unica risposta che è circolata è stata: «Adesso godiamoci la festa».
Lo ha affermato lunedì il presidente onorario della Cremonese, il cavaliere Giovanni Arvedi, durante la cerimonia di premiazione allo stadio Zini. Lo ha ribadito lo stesso Simone Giacchetta e sulla stessa lunghezza d’onda sono state anche le parole di Giovanni Stroppa che ha aggiunto «ora pensiamo a bere».
Nessuno sull’argomento si è quindi sbilanciato, ma sia sul direttore sportivo che sul tecnico sono state spese parole di elogio: «A gennaio è stato condotto un mercato con intelligenza e profitto», ma è stato detto e riconosciuto anche che «Stroppa ha gestito benissimo la finale e resta uno dei migliori allenatori della categoria». Se per Giacchetta l’esperienza a Cremona è partita molto prima rispetto a quella di Stroppa, il direttore sportivo oltre a una promozione e a una immediata retrocessione dalla Serie A (novità assoluta anche per la società che non vi ha mai messo piede con l’attuale proprietà e in generale non lo faceva da 26 anni) può vantare una semifinale di Coppa Italia, una finale playoff e una promozione. In sostanza, Giacchetta in quattro anni ha messo la firma su due delle sei promozioni nella massima serie conquistate in 122 anni di storia grigiorossa. Stroppa in grigiorosso ha invece messo insieme una finale playoff e una promozione. A fronte di questi risultati pensare che ci si trovi di fronte alla conclusione di un ciclo appare abbastanza azzardato. Questi dati anzi confermano che una programmazione senza troppe rivoluzioni ha portato a esiti concreti, perché piaccia o no la Cremonese il proprio obiettivo lo ha centrato. Ha dovuto passare per i playoff, ma ha centrato il ritorno sul massimo palcoscenico del calcio italiano. E con i ricordi della recente esperienza ancora freschi, verrebbe da dire che ci sarebbero le basi per evitare di ripetere gli stessi errori del passato o quanto meno commetterne il meno possibile.
In questo clima di incertezza e di relativo silenzio si inseriscono, come normale che accada, le prime voci di mercato. Così, come successore di Giacchetta, sono già circolate le ipotesi di Guido Angelozzi del Frosinone che nelle ultime due stagioni ha rischiato la doppia retrocessione dalla A alla C (i ciociari sono rimasti in B ‘a tavolino’ per la penalizzazione del Brescia, altrimenti sarebbero stati ai playout con la Salernitana) e quella di Luca Petrachi, chiamato dalla Salernitana nel giugno 2024 per tentare il ritorno in Serie A ed esonerato a dicembre con la squadra ormai diretta verso la zona retrocessione. Per la panchina grigiorossa ecco invece spuntare il nome di Alberto Gilardino, alquanto prematuro a pochissime ore dalla promozione.
Le prossime ore in casa Cremonese saranno dedicate a fissare i colloqui sia con Giacchetta che con Stroppa, al quale sarebbero già pervenuti sondaggi di altri club interessati a capire se il tecnico lodigiano potrà essere presto sul mercato. Per ricordare che la Serie A è già realtà, venerdì al teatro Regio di Parma verranno effettuati alle ore 18.30 i sorteggi.
In questo momento il valzer degli allenatori in Serie A è apertissimo. Gasperini lascia l’Atalanta, Inzaghi ha ufficialmente salutato l’Inter con il Mondiale per club alle porte. Nicola ha incontrato il presidente del Cagliari Giulini, Palladino ha lasciato la Fiorentina. Insomma molte squadre di stanno ancora muovendo e a Cremona si attende di capire se verrà scelta la linea della continuità o meno. Anche perché c’è da pensare alla situazione dei giocatori.
A fine mese si aprirà la finestra delle opzioni. Andreas Jungdal è l’unico che verrà riscattato dai belgi del Westerlo, gli altri giocatori ‘fuori sede’ dovrebbero rientrare alla base. Al momento infatti non hanno manifestato l’intenzione di fare valere l’opzione il Catanzaro su Quagliata, il Pisa su Sernicola, il Gaziantep su Okereke, la Juventus su Afena-Gyan e il Frosinone su Tsadjout. Resta in stand by la Salernitana: in caso di salvezza dovrebbe trattenere il georgiano Luka Lochoshvili che altrimenti tornerebbe a Cremona.
Sono quattro infine i giocatori in scadenza: Zan Majer, Andrea Bertolacci, Jacob Tannander e soprattutto Franco Vazquez. Il ‘mudo’ attende un contatto con la società ma molto probabilmente dovrà attendere se non è ancora certa la figura del direttore sportivo. Lo stesso discorso vale per Francesco Gelli sul quale la Cremonese ha l’opzione di riscatto nei confronti del Frosinone.
Alla base rientreranno i prestiti secchi Valentin Antov (al Monza) e Giacomo Drago (al Sudtirol).
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris