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Alla ricerca del miglior prezzo

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14 Aprile 2013 - 13:56

Alla ricerca del miglior prezzo
di Ildebrando Bonacini
CREMONA — In vista dell’avvio delle trattative per il rinnovo del prezzo del latte, e con il fine di valutare le prospettive di mercato, si è tenuta presso la sede della Libera a Cremona la sezione lattiero casearia di Confagricoltura Lombardia guidata da Luigi Barbieri. Presenti il nuovo leader di Confagricoltura Lombardia, il lodigiano Antonio Boselli, quello dell’Unione agricoltori di Brescia,Francesco Martinoni, e il presidente della Libera e vice di Confagricoltura Antonio Piva. A complicare le cose sulla trattative del prezzo, anche la questione dell’articolo 62 sui tempi di pagamento dei prodotti agricoli. Argomento su cui si è soffermato Boselli. «La questione è spinosa, e bisogna riuscire a coniugare la trattativa economica principalmente legata al prezzo con la parte normativa legata alla contrattualistica ed alle condizioni di cessione del prodotto, come previsto dall’articolo 62 e anche dal pacchetto latte. Una cosa è certa: nell’indicare sui contratti la quantità di latte ceduta, il nostro Paese, essendo deficitario, non ha alcun tipo di problema. Per il singolo allevatore sarà sufficiente indicare tutta la quantità prodotta». Sulle condizioni di mercato è intervenuto Piva, che ha ribadito le indicazioni scaturite qualche giorno prima nel convegno tenuto alla Fiera di Grumello: «Le condizioni dei mercati internazionali sono positive, la richiesta di latte e derivati è buona, e vi sono Paesi come la Cina che stanno acquistando latte in polvere dalla Nuova Zelanda e latte confezionato Uht in Europa; e questo genera un flusso di latte che fa aumentare anche la domanda interna. Inoltre vi sono Paesi come la Francia che hanno diminuito sensibilmente la produzione, e vi sono prezzi in alcuni Stati europei decisamente migliori rispetto al loro standard.

Tuttavia in Italia la situazione è complessa, perché l’industria di trasformazione tende prima a fare accordi con la grande distribuzione e poi a regolare il frutto di tali accordi sui produttori, e questo per noi è penalizzante. In Francia vi è stata anche una proposta interessante fatta dal ministroLe Foll: aumentare il prezzo del latte al consumo di due centesimi per riversarlo direttamente ai produttori». SecondoLuigi Barbieri, presidente della sezione regionale, anche le condizioni del mercato interno non sono peggiorate; «dunque vi sono i presupposti per riuscire a stipulare un prezzo equo per i produttori». Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Martinoni, presidente dell’Unione di Brescia e anche di una cooperativa di raccolta, di cui dice: «stiamo stipulando contratti di fornitura all’industria a breve termine, con prezzi leggermente superiori rispetto a quello di 40 centesimi in vigore sino alla fine di aprile». E’ stato anche affrontato l’argomento delle produzioni Dop ‘grana’ e ‘parmigiano’, che da sempre da noi ‘fanno mercato’. Il loro prezzo è sceso dai picchi di qualche tempo fa ma si mantiene comunque su buoni livelli, e anche questo è un segnale positivo. Ha detto Alberto Cortesi, presidente della sezione latte di Mantova: «Tra qualche mese verranno immesse sul mercato le forme di grana che derivano da una produzione più contenuta, e questo ci dovrebbe avvantaggiare. Bisogna riuscire a ‘tenere’ fino ad allora». Concetto ripreso da Boselli: «Nell’emisfero australe c’è carenza di latte. Le polveri stanno salendo, e in Olanda il latte spot è salito fino a 37-38 centesimi. Il mercato si presenta positivo per qualche mese, poi dovrebbero cominciare a risalire le quotazioni dei tipici». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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