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'Altobello Melone. Opera completa', presentato il volume di Francesco Ceretti

Un lavoro che ricostruisce la produzione di un artista 'eccentrico', protagonista enigmatico del ‘500 cremonese

La Provincia Redazione

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09 Settembre 2025 - 20:37

'Altobello Melone. Opera completa', presentato il volume di Francesco Ceretti

CREMONA - Cremona rende omaggio a uno dei suoi pittori più enigmatici e originali. Oggi pomeriggio, la Galleria dei Vescovi del Palazzo vescovile ha ospitato la presentazione del volume Altobello Melone. Opera completa di Francesco Ceretti, assegnista di ricerca in Storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell’Università di Pavia, sede di Cremona.

Il libro, edito da Officina Libraria e realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, rappresenta il primo catalogo monografico dedicato al pittore.

Ad aprire l’incontro è stato il vescovo Antonio Napolioni, che ha sottolineato il valore culturale dell’iniziativa: «Sono felice che la vita culturale della città continui a offrire stimoli. È una passione che spero sia contagiosa: non nostalgia del passato, ma passione per la bellezza».

L’evento si inserisce nel percorso di valorizzazione che il Museo Diocesano sta portando avanti da tempo. Solo pochi mesi fa, infatti, la stessa Galleria dei Vescovi aveva accolto le preziose ante d’organo di Altobello Melone, provenienti dalla Pinacoteca di Brera e «salvate» dall’esportazione. «Pochi mesi fa eravamo qui ad ascoltare proprio Francesco presentare questo pittore» ha ricordato don Gianluca Gaiardi, direttore del Museo Diocesano, sottolineando anche la proficua collaborazione con la Camera di Commercio: «Le tante iniziative che stiamo realizzando insieme dimostrano che loro hanno stima di noi e noi di loro: è una collaborazione che funziona, nella consapevolezza che la cultura per una città è importante».

Parole di soddisfazione anche da parte delle istituzioni. «Non conoscevo Altobello finché nel 1982 Marco Tanzi pubblicò Cinquecento eccentrico: quelle parole mi rimasero impresse» ha raccontato Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia. «Quando Francesco Frangi mi ha parlato di Ceretti e del suo desiderio di pubblicare una monografia su Altobello Melone, promisi che avrei fatto tutto il possibile perché questa pubblicazione vedesse la luce. È stato uno degli ultimi atti della Camera di Commercio di Cremona e credo sia un segnale importante: anche le camere di commercio hanno il compito di sostenere la cultura».

Presente anche Filippo Piazza, funzionario storico dell’arte presso la Soprintendenza di Bergamo e Brescia, che ha rimarcato l’importanza del volume: «Per chi lavora nel ministero della Cultura una monografia è uno strumento fondamentale per la tutela dei beni culturali: un catalogo completo e aggiornato che permette di unire esigenze conservative e nuove letture critiche».

A seguire, l’intervento di Francesco Frangi, professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Pavia, ha ricordato come il suo stesso lavoro su Altobello risalga ai tempi della tesi di laurea: «Era giusto che uno sguardo più giovane tornasse su questo argomento. Il libro di Ceretti è all’altezza del compito: Melone è un pittore affascinante, noto perché citato nei manuali di storia dell’arte come 'campione' della pittura anticlassica, ma la sua fisionomia si ricostruisce a partire da pochissimi dati certi. Gli affreschi del Duomo di Cremona restano le opere più riconosciute e accertate per datazione e attribuzione».

A concludere l’incontro è stato lo stesso autore, Francesco Ceretti, che ha raccontato la genesi del lavoro: «Questo libro è il frutto di anni di studio, di viaggi tra musei e archivi, di confronto con colleghi e maestri. Confrontarsi con Altobello, come dico nell’introduzione, è stato, in parte, come arbitrare una partita di terza categoria: a partire dagli anni Ottanta si erano formate fazioni che lo volevano quasi pseudo-manierista oppure no. Io ho cercato di mettere ordine e di riconciliare queste posizioni. Restituisco una mia idea di Altobello, meditata ma sottoposta al vaglio delle grandissime intuizioni che lo hanno preceduto».

La partecipazione alla presentazione del volume è stata numerosa, segno dell’interesse crescente per la riscoperta del patrimonio artistico locale. Il Museo Diocesano si prepara ora ad accogliere una nuova importante esposizione dedicata a Boccaccio Boccaccino, altro maestro cremonese, di cui lo stesso Ceretti sarà curatore insieme a Filippo Piazza.

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