L'ANALISI
03 Agosto 2025 - 05:15
Gabriele Gallina, Simone Bossi, Tiziano Filipponi e Giuseppe Trespidi
CREMONA - Altro affondo del centro destra sul caso Centro Padane. Si è concretizzato nella nota diffusa ieri da Gabriele Gallina (Forza Italia), gli esponenti della Lega Simone Bossi e Tiziano Filipponi, e dell’Udc Giuseppe Trespidi. «Nei giorni scorsi - scrivono i consiglieri provinciali del Gruppo Centro Destra per Cremona (Forza Italia-Lega) avevano criticato duramente il Piano di Risanamento della società Centropadane Engineering Srl e si erano resi disponibili a un confronto con il presidente, Roberto Mariani, con la maggioranza e con le parti sociali per modificare i contenuti «non condivisibili».
Anche il sindacato Uil si era espresso duramente contro il piano, chiedendo alla Provincia che non venisse avvallato politicamente, ma rivisto. «Un piano, pertanto che, a livello morale, economico e sociale, anche il presidente della Provincia Mariani e il PD avrebbero dovuto immediatamente respingere e rimandare al mittente, in quanto insostenibile sul piano economico e sociale. Il documento prevede infatti di scaricare cinicamente tutti i sacrifici del risanamento della società sui lavoratori, mantenendo invariate le consistenti indennità del presidente, del consiglio di amministrazione, ed il compenso del direttore, nonostante gli obbiettivi non raggiunti risultanti dal bilancio».
Un piano quindi che, «a livello politico e istituzionale, il presidente Mariani e il PD avrebbero dovuto fermamente ‘bocciare’ interrompendo così qualsiasi azione del cda prevista dal piano. Al contrario, nel Consiglio provinciale del 30 luglio il centrosinistra ha deliberato di prendere atto del piano, assumendo così una posizione a nostro giudizio ambigua. La presa d’atto di Mariani e del PD ha di fatto dato copertura politica al Cda e al direttore per procedere con i licenziamenti previsti nel piano. Prova ne è il fatto - prosegue la nota - che il Cda e il direttore, dopo aver redatto in data 23 luglio il cosiddetto piano di risanamento, hanno atteso la presa d’atto del piano da parte del Consiglio provinciale avvenuta il 30 luglio per procedere subito il giorno successivo con i licenziamenti».
«Infatti, il 31 luglio la società ha convocato 4 dipendenti assunti nel 2024, consegnando loro la lettera di licenziamento. Durante il Consiglio provinciale del 30 luglio il capogruppo Valeria Patelli e il consigliere Filippo Raglio, del Gruppo Centro Destra per Cremona (Forza Italia-Lega) hanno fortemente contrastato l’approvazione della delibera di presa d’atto del piano e sono gli unici che hanno votato contro. Mariani e il Pd hanno invece tenuto un atteggiamento ambiguo e pilatesco e ovviamente hanno approvato la presa d’atto da loro proposta».
«I consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, invece, hanno chiesto addirittura a Mariani di far approvare il piano di risanamento proposto dal Cda e quando il presidente ha deciso di far deliberare solo una presa d’atto hanno deciso di astenersi; probabilmente Fratelli d’Italia voleva che la Provincia approvasse il piano per dare una chiara e piena copertura politica e amministrativa alle azioni del Consiglio di Amministrazione, visto che il presidente e uno dei due consiglieri nominati nel maggio del 2024 dalle Province di Cremona e di Brescia sono espressione del loro partito».
«Siamo di fronte ad un fatto economico-sociale di una gravità inaudita e senza precedenti - si legge ancora nel documento - condotta a discapito di una società a totale capitale pubblico con il sostanziale avallo politico del presidente Mariani, dei rappresentanti del PD e di Fratelli d’Italia che astenendosi non ha voluto prendere le distanze dal Pd. Una scelta brutale e ingiustificata che calpesta la dignità e i diritti dei lavoratori, chiamati ingiustamente a pagare il prezzo di scelte fatte con troppa superficialità».
«Riflessioni importanti vanno fatte anche in merito alla legittimità dei licenziamenti, considerato che la crisi aziendale non è dovuta a criticità di mercato, ma essendo una società in house che deve generare il proprio fatturato per almeno l’80% dagli affidamenti diretti dei soci, deriva unicamente dal mancato conferimento alla propria società degli incarichi professionali stabiliti nei Budget approvati, da parte dei soci-committenti e in particolare dalla Provincia di Cremona».
«Per queste ragioni i consiglieri provinciali del Gruppo Centro Destra per Cremona (Forza Italia-Lega) a breve depositeranno un order del giorno, con richiesta al presidente Mariani, di convocazione urgente di un Consiglio provinciale, per impegnare lo stesso presidente della Provincia, in qualità di socio al 49% della società Centropadane Srl a chiedere ai vertici della società di revocare i licenziamenti e ristabilire le corrette relazioni sindacali, oltre a redigere un nuovo piano di risanamento che tuteli realmente gli interessi degli enti soci e la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie».
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