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IL TERRITORIO

Le Aree Omogenee del Cremonese e del Casalasco sono realtà

In attesa della nomina dei rispettivi presidenti e del comitato di gestione dai vertici della Provincia viene sottolineato il grande spirito di squadra che ha portato al via libera unanime

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

31 Luglio 2025 - 15:35

Le Aree Omogenee del Cremonese e del Casalasco sono realtà

Immgine: Realadvisor

CREMONA - Dopo quella del Cremasco, anche le Aree omogenee del Cremonese e del Casalasco sono una realtà. In attesa della nomina dei rispettivi presidenti e del comitato di gestione (che può in un certo senso essere definito ‘giunta’) dai vertici della Provincia viene sottolineato il grande spirito di squadra che ha portato al via libera unanime. Perfino un cambiamento dell’ultima ora, vale a dire lo spostamento di Ostiano e Volongo nell’area casalasca su richiesta dei sindaci, è stato accolto senza obiezioni. Sono dunque 45 i Comuni dell’Area omogenea cremonese e 20 quelli dell’Area omogenea casalasca.


«Dopo l’estate procederemo alla costituzione formale degli organismi, innanzitutto scegliendo i presidenti – spiega Roberto Mariani, sindaco di Stagno Lombardo e presidente della Provincia di Cremona –. Se abbiamo già in mente candidature o liste? No, niente di tutto ciò. Semplicemente ci si metterà d’accordo nel tentativo di rappresentare al meglio i territori». Mariani sottolinea che anche il ‘trasloco’ di Ostiano e Volongo è stato accettato senza alcuna polemica: «La scelta è stata motivata dal fatto che sussistono già rapporti e alleanze su varie tematiche con i Comuni dell’altra Area omogenea. Dunque richiesta accolta».


Luciano Toscani, vice presidente dell’ente con delega proprio alle Aree omogenee, spiega che insieme saranno definiti anche i criteri di rappresentanza: «Il comitato di indirizzo o ‘giunta’, ad esempio, potrà andare da cinque a otto componenti. Sarà a rotazione, ma l’arco temporale non è ancora definito. Ora inizia la ricerca delle disponibilità, ci saranno due consiglieri provinciali delegati, uno per il Cremonese e uno per il Casalasco, che sonderanno il terreno e tireranno le somme nelle prossime settimane. Si definiranno così criteri, strategie, rotazione. L’idea è quella di rappresentare il territorio al meglio, dunque credo che nella cosiddetta ‘giunta’ dovranno esserci sindaci in grado di rappresentare le differenti dimensioni dei Comuni – perché ci sono quelli grandi e quelli piccolissimi – ma anche le sotto aree. Quanto al fattore politico, anche qui dovrà esserci un equilibrio, per fare in modo che l’Area omogenea non diventi di parte».


Non ci sono particolari limiti neppure sulle tematiche da affrontare: «Parlando ad esempio del territorio casalasco, che è quello che conosco meglio, credo che fra gli argomenti da trattare potranno esserci le infrastrutture, le strutture sanitarie, il circuito di San Martino, i rapporti col Mantovano, la fibra ottica che manca ancora nei paesini, il dimensionamento scolastico, l’agrivoltaico, l’accordo quadro con la Regione… Mettersi insieme per discutere, di tutto, deve diventare una buona abitudine, che può aiutarci anche nei confronti e nelle ‘partite’ con gli enti superiori. L’Area omogenea, infatti, potrebbe facilitare molto anche il lavoro della Regione».

Toscani sottolinea che la realtà già avviata nel Cremasco sta facendo da traino e da modello. Auspica infine, nel futuro, anche un confronto costante e produttivo fra le tre Aree omogenee. E in tal senso è stata significativa la presenza, proprio nell’ultimo consiglio provinciale, dei sindaci dei tre enti principali: Andrea Virgilio per Cremona, Fabio Bergamaschi per Crema e Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore.


Insomma, è nato ufficialmente uno spazio permanente di confronto e discussione tra amministratori allo scopo di promuovere forme di associazione e cooperazione tra Comuni, in particolare a favore di quelli più piccoli. «Basti pensare una cosa: Brescia ha 300mila abitanti e un sindaco, la nostra provincia ne ha altrettanti con 100 sindaci – conclude Toscani –. È evidente come un organo in grado di tirare le fila possa giocare un ruolo molto importante».

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