L'ANALISI
23 Luglio 2025 - 18:19
CREMONA - «Sono qui per giocare a calcio. Il mio cognome? Ha dato più fastidio agli altri che a me». Romano Floriani Mussolini, figlio di Alessandra Mussolini e pronipote del Duce, è un ragazzo di 22 anni come tanti, con il sogno di farsi strada nel calcio che conta. Il cognome ingombrante che porta lo ha costretto a costruirsi una corazza già da giovanissimo, quando venne inserito nella rosa della prima squadra della Lazio, ma il suo approccio resta sereno e pacato. Neanche l'emozione del debutto da giocatore della Cremonese in Serie A riesce a scuoterlo più di tanto.
«Sono felice di essere arrivato qui, ho accettato subito quando c'è stato il via libera. Il mio cognome non mi ha mai causato problemi e, dal mio punto di vista, meno se ne parla meglio è. Sono qui per esprimermi in campo, non per altro», ha spiegato il giovane esterno, che lo scorso anno ha fatto parlare di sé anche per un gol con la Juve Stabia, seguito dalle polemiche per il saluto fascista di alcuni tifosi quando lo speaker dello stadio ha fatto il suo nome.
«Tutte inutili. Con la mia famiglia parlo di calcio, soprattutto con mio padre, e ora anche mia madre si sta appassionando. Ma vorrei che si parlasse di me solo per come gioco. Sono convinto che la Cremonese porterà tanti tifosi allo stadio: sarà nostro compito guadagnare il loro sostegno nel corso della stagione. A livello personale spero di fare un’esperienza importante, migliorando nelle letture di gioco e in entrambe le fasi. Come ruolo direi che posso agire in qualsiasi posizione sulla fascia, perché con la Lazio ho fatto il terzino mentre a Castellammare agivo più da esterno di centrocampo e con mister Zeman a Pescara mi alzavo molto, quasi da attaccante».
Per Floriani Mussolini si tratta della prima vera esperienza in Serie A, e la voglia di emergere è tanta. «Voglio mettermi in mostra e dimostrare il mio valore - ha detto presentandosi alla stampa -. Con mister Nicola c'è già un bel feeling, voglio crescere e fare esperienza. Sono pieno di entusiasmo, ma fuori dal campo resto un ragazzo tranquillo. Sono fidanzato e ho un cagnolino. A Cremona farò delle belle passeggiate e cercherò di rilassarmi, così da dare tutto in campo. La gara con la Lazio sarà particolare: è la squadra dove sono cresciuto e di cui sono tifoso. Ma ora penso solo a dare tutto per la Cremonese e voglio vincerla».
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