L'ANALISI
03 Aprile 2025 - 09:53
CREMONA - Il fabbisogno delle strade provinciali – tra buche e dislivelli accentuati dal maltempo – si traduce con una cifra da capogiro: 55,5 milioni di euro, che servirebbero per sistemare i tratti ammalorati e molto ammalorati. Ma il richiamo alla realtà è inevitabile: per il 2025 la Provincia di Cremona ha a disposizione solo 4,7 milioni.
La ricognizione, appena firmata dal progettista Davide Pisana e dal dirigente Giulio Biroli, mette la lente sopra a 850 chilometri di strade cremonesi. Suddividendo gli interventi necessari in quattro tipologie a seconda delle condizioni del manto, rispettivamente da 21,3 milioni, 19,8 milioni, 7,5 milioni e 6,9 milioni. Facendo la somma, si arriva appunto ad un dato importante.
«Significa che, per effettuare tutte le manutenzioni che servirebbero, ci occorrono altri 50 milioni di euro circa – spiega il presidente provinciale Roberto Mariani –. Ed è una cifra che anche solo a guardarla fa mancare il fiato. Purtroppo dobbiamo fare i conti con quello che effettivamente abbiamo a bilancio e che ci permetterà di intervenire lungo le strade più dissestate, quelle più trafficate e nei tratti nei quali i precedenti lavori sono più lontani nel tempo. Penso ad esempio alla zona Casalasca e della Bassa, dove abbiamo situazioni di dissesto importanti. Ci sono comunque dei criteri tecnici ben precisi per stabilire le priorità».
Le stabilisce proprio la ricognizione appena pubblicata sull’albo pretorio provinciale, che inserisce ad esempio tra i tratti molto ammalorati le provinciali 47, 53, 83, 14, 17 (tanto per citarne alcune). Uno dei ‘pacchetti’ più consistenti dovrebbe riguardare la provinciale 33 Seniga-Isola Pescaroli, per la quale il fabbisogno è di quasi 2 milioni di euro suddivisi in cinque tratti di intervento. Per la provinciale 85, appunto la Bassa per Casalmaggiore, si va oltre i 2 milioni e i tratti di intervento sarebbero sette. Già quest’anno, compatibilmente alle condizioni meteo, si procederà con le prime riasfaltature lungo le due arterie.
«Nell’elenco rientrano solo manutenzioni e non nuove strade – precisa Mariani –. I fondi che già abbiamo a disposizione arrivano in parte dal ministero e in parte dalle sanzioni legate al Codice della strada, che nella misura di circa un milione di euro all’anno ci permettono di finanziare il rifacimento delle arterie di competenza. È chiaro che reperire tutte le risorse che effettivamente servirebbero non è semplice». E così non resta altro da fare se non armarsi di pazienza, sopportando anche qualche buca e soprattutto togliendo il piede dall’acceleratore.
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