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Nuoto, i cremonesi in vasca: tutti i record provinciali

Compiani a Michelotti firmano prestazioni eccezionali nella metà degli anni Ottanta. E anche negli ultimi mesi risultati importanti sotto l’aspetto tecnico: volti e storie

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2025 - 05:20

Nuoto, i cremonesi in vasca:  tutti i record provinciali

CREMONA - La raccolta dei record provinciali cremonesi è stata un'idea di Alberto Garozzo, delegato provinciale Fin in carica a Cremona dal 1975 al 2006. Un modo per valorizzare atleti e società sportive, oltre che rappresentare un archivio prezioso che tenga traccia dei progressi e della evoluzione del nuoto cremonese nel tempo. Due i record più longevi, che resistono da oltre quarant’anni: quello di Annamaria Compiani negli 800 stile libero Junior, nell’annata 1984. Lei, mezzofondista bissolatina allenata da Giorgio Maranesi, è stata vincitrice di molti titoli italiani di categoria.

Leonardo Michelotti, invece, nel 1986 nei 200 stile libero ha siglato  il record provinciale categoria Senior. Da allora nessuno ha fatto meglio dell’atleta cremonese che ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 nella staffetta mista frazione a delfino. Resistono da molto tempo, trent’anni circa, anche quelli di Gloria Rossoni nei 200 e 400 stile libero Esordienti A, 1984, Caterina Neviani nei 50 e 100 dorso, sempre esordienti A, 1994 e 1995, Enrica Rottoli nei 200 dorso, 1991, ancora categoria Esordienti A, Nicolò Strada nei 100 rana, 1994 e quello di Laura Bianzani nei 200 farfalla categoria Senior, 1996. Allenata, all’epoca, da Pietro De Palma, storico allenatore baldesino mancato pochi mesi fa.

Di spessore anche altri record, relativamente recenti. Federico Scotti nei 100 rana Ragazzi annata 2016, oltre a vincere il titolo italiano di categoria, è stato convocato in nazionale e ha vinto sia i 100 rana in Coppa Comen e la staffetta mista insieme a Thomas Ceccon che gareggiava nella frazione a dorso.

Vanessa Cavagnoli nei 200 rana Ragazze nell’anno 2015, è stata campionessa italiana di categoria, convocata in nazionale, e con la maglia azzurra ha vinto il bronzo agli EYOF, il Festival Olimpico Europeo della Gioventù nei 200 rana. Paola Roversi nei 400 misti, dopo la convocazione in nazionale per gli Eurojunior di Roma nel 2021, si aggiudica nel 2022 il titolo italiano di categoria con il tempo di 4’42”88. Infine, i record più recenti realizzati dai nuotatori cremonesi hanno un mese circa e risalgono all’ultimo impegno della fase regionale della Coppa Brema di fine dicembre. Sono quelli di Leonardo Bergomi nei 200 rana, Filippo Doldi nei 400 stile libero e nelle due staffette 4x100 sl e 4x100 mista categoria Senior.

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GAROZZO: «IL NOSTRO MOVIMENTO STA BENE GIÀ DA TEMPO»

Se è vero che un paio di record provinciali resistono da circa quarant’anni, Leonardo Michelotti e Annamaria Compiani, i più recenti, non pochi peraltro, sono stati realizzati nelle ultime due annate, segno che il nuoto cremonese è in fermento e vanta atleti di livello. «Decisamente il nostro comparto natatorio sta bene – afferma Claudio Garozzo, delegato provinciale Fin – e già da qualche anno ci sono dei buonissimi risultati, cosa che ci fa ben sperare per il futuro del nuoto cremonese, ma anche auspicare che, prima o poi, ai record più vecchi venga data finalmente una spallata. Non certo per il gusto di farlo, anche perché è evidente che se durano da così tanto tempo un motivo c’è ed è quello che nuotatori di spessore e livello tra il 1984 e il 1986 avevano fatto un personale rispettabile. Al momento, però, ci sono atleti che stanno andando molto forte, società che lavorano bene e con grande impegno e tutto sommato un comparto che funziona e sta mettendo delle buone basi per il futuro».

Con atleti che, al di là dei record provinciali, potrebbero arrivare su palcoscenici ben più prestigiosi. «Stabilire un record provinciale è sempre un ottimo risultato ed è segno di quella sana competitività che nello sport non può mancare. E soprattutto tenerne traccia è un modo per seguire e valorizzare i miglioramenti che vengono fatti, di tecnici e ragazzi. Più il tasso qualitativo cresce più si ha la possibilità di arrivare anche a competizioni nazionali con buoni riscontri». Le prestazioni, però, sono un insieme di diversi fattori.

«Certamente: dalla costituzione fisica, alla padronanza della tecnica, alla tenuta mentale della pressione fino alla capacità di fidarsi del proprio tecnico. Ma di là di record e numeri da primati, le società cremonesi e cremasche stanno facendo davvero un ottimo lavoro sui tanti bambini e ragazzi che, in molti casi quotidianamente, frequentano i nostri impianti». Società storiche, altre più recenti «ma tutte fortemente motivate – conclude Garozzo – a creare percorsi importanti, dare stabilità a questa disciplina nel panorama cremonese e non solo, e con la ferma volontà e possibilità di mettere gli atleti nelle migliori condizioni di lavorare bene».

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