L'ANALISI
24 Dicembre 2024 - 10:00
CREMONA - Flash. Bianco-verde-rosso: i led, nel loro abito trasparente, danzano nell’oscurità. Si inseguono lungo una ringhiera, scalano una parete, folleggiano sopra un cornicione. Blu-arancione-giallo: le luci che palpitano nel buio delineano i contorni di un presepe, disegnano la silhouette di una renna, punteggiano la sagoma di un pupazzo di neve. La scenografia è completa: giardini e porticati, tetti e cortili sono palcoscenico di uno spettacolo sfavillante. Lo spirito luminoso del Natale accende le abitazioni e invita alla festa.
E c’è chi ricerca l’effetto wow con file di lucine chilometriche che pulsano come a Las Vegas per dare forma ad allestimenti strabilianti che catturano gli sguardi e invitano a estrarre lo smartphone dalla tasca per inquadrare istanti di meraviglia. Casi non più rari: non siamo mica gli americani, ma neppure i passatisti degli alberelli disadorni e un po’ tristi trafitti da comete immobili. Il Natale è movimento, è show, è magia.
Le luci profane, in fondo, non sono altro che il riflesso sgargiante del sacro: le rincorse martellanti delle scintille multicolori gridano gioia, i lampi abbaglianti delle fiammelle artificiali irradiano incanto, le cascate opulente delle lampadine fosforescenti ispirano bellezza. Persino il Grinch, che fa capolino qua e là con il suo ghigno sornione, suscita nient’altro che simpatia.
E anche i più discoli tra gli elfi di Santa Claus sono lì a ricordarci che questa è «la stagione dell’ospitalità, dell’allegria, della franchezza di cuore», per dirlo con le parole di Dickens. La vera luce del Natale — tremolante nel brivido del divino o ardente nell’animo umano — resta invisibile. Perché il Natale è il tempo della tregua e della preghiera, della serenità e del raccoglimento. Per se stessi e con il cuore aperto agli altri.
OFFANENGO - Una passione per le luminarie natalizie coltivata sin da bambino. Kevin Merico, 24enne con una rarissima forma di disabilità – un’anomalia cromosomica, pochissimi casi noti al mondo — da sei anni si è trasformato nel re del Natale offanenghese. La villa di via Vittorio Veneto dove vive con mamma Antonella e papà Mario si accende ogni sera con migliaia di luci colorate, sistemate alla perfezione lungo i muri esterni e il portico dell’abitazione, sulla scala d’ingresso, sulla ringhiera e anche in giardino. Non mancano le classiche figure come la renna fatta di lucine che traina il carro di Babbo Natale.
Una vera e propria attrazione, che attira l’attenzione degli offanenghesi, ormai abituati a vedere l’abitazione dei Merico come parte integrante dell’atmosfera natalizia del paese. «Kevin — spiegano i genitori — si è appassionato quando da bambino l’abbiamo portato a vedere la famosa casa di Babbo Natale, illuminata con decine di migliaia di luci, che c’è a Melegnano: è rimasto folgorato e da allora ha sempre voluto le luminarie sino a quando, sei anni fa, in occasione del nostro trasferimento da Capergnanica qui a Offanengo, non abbiamo deciso questa iniziativa. Ogni anno aggiungiamo qualcosa. Certo, è una spesa, soprattutto è un lavoro impegnativo, ma per Kevin è una gioia immensa e non vogliamo certo rinunciarci».
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