L'ANALISI
11 Dicembre 2023 - 18:16
CASTELVETRO - Si è sentito male ieri all’inizio del turno all’istituto Emilio Biazzi, dove da diversi anni lavorava come oss, e a nulla sono valsi i disperativi tentativi di rianimazione cardiopolmonare praticati prima dai colleghi e poi dal personale sanitario del 118. Il cuore buono di Gianpaolo Gobetti, sessant’anni, si è fermato. Gettando nello sconforto i tanti amici che in paese ne ricordano la disponibilità, la simpatia e, appunto, la bontà d’animo. Dimostrata sino alla fine, perché Gobetti era iscritto all’Aido e come da sua volontà sono stati donati organi e tessuti.
«Era una brava persona nel senso più profondo dei termini – dice il presidente del Biazzi, Silvio Bossi –. La struttura deve ringraziarlo per quanto ha dato e fatto, con i degenti era sempre particolarmente dolce». Il coordinatore sanitario della casa di riposo, Nicola Pisaroni, sottolinea che il personale presente al momento del malore si è prodigato per salvargli la vita. «Ora siamo sconvolti – dice –. Paolo era sempre gioviale, con la battuta pronta sia insieme ai colleghi sia con gli ospiti. Era benvoluto da tutti, sapeva portare armonia e leggerezza. Ci mancherà molto».
Il funerale sarà mercoledì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Croce Santo Spirito. In tanti vorranno stringersi con affetto alla moglie Morena, a sua volta dipendente del Biazzi, al figlio Matteo, al fratello Giovanni. La famiglia è molto conosciuta e stimata in paese. I Gobetti erano già stati segnati da un prematuro lutto: la perdita del fratello di Gianpaolo, Gianluca Gobetti, morto in un tragico incidente stradale nel 2006 quando aveva solo 40 anni.
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