L'ANALISI
06 Dicembre 2020 - 08:25
CREMONA (6 dicembre 2020) - «Questa scena mi ricorda un quadro di Chagall»: Emanuela Bonchino, giornalista di RaiNews24, non ha avuto dubbi nell’accostare l’immagine di Luca Natali Stradivari a uno dei tanti violinisti dipinti dall’artista russo-francese. Seduto in mezzo alla neve, imbracciando un violino immaginario, l’ultimo discendente del liutaio ha voluto raccontare lo strazio del mondo dello spettacolo che la pandemia ha messo in ginocchio da mesi. Immortalato dal fotografo italo-argentino August Columbo - anche lui sta cercando tenacemente di resistere -, Luca Natali Stradivari è diventato il simbolo dell’artista che non può esprimersi. «Scena muta», ha titolato La Provincia in prima pagina. E quell’immagine così forte ed evocativa è entrata da subito negli occhi e nel cuore. Bonchino è andata con il pensiero a Chagall, richiamando l’attenzione di Natalina Bettinelli di Crema: «Venerdì sera, facendo zapping davanti alla tv (diciamo la verità: chiusi in casa come siamo costretti a vivere, non è che ci siano molte alternative...), mi sono imbattuta nella rassegna stampa di RaiNews 24 e, fra tante prime pagine mostrare dalla conduttrice, mi ha subito colpito quella de La Provincia di Cremona e di Crema, la nostra Provincia. La fotografia dell’ultimo discendente di Antonio Stradivari che suona uno strumento immaginario davanti al Museo del Violino era stupenda. Struggente e suggestiva, al pari del titolo ‘Scena muta’. In quell’immagine e in quelle due parole c’era tutto: la poesia, la passione, ma anche la disperazione di troppi artisti rimasti senza possibilità di esprimersi, senza lavoro, senza stipendio. Bravi! E brava la giornalista in studio, Emanuela Bonchino, che ha aggiunto un commento per me azzeccatissimo: «Questa scena - ha detto - mi ricorda un quadro di Chagall». A quel punto, spinta dalla curiosità, sono andata a cercare fra le opere del celebre pittore francese (ma di origini russe) e ne ho trovate due davvero in sintonia con quella foto: per i colori, Musicien et danseuse del 1965 (le tinte sono praticamente uguali alla palandrana indossata da Luca); per location e soggetto, Il violinista verde del 1923, olio su tela ora esposto al Guggenheim Museum di New York. Mi piacerebbe che il suo giornale pubblicasse le tre immagini una vicina all’altra (la fotografia di Columbo e i due quadri di Chagall) per regalare a noi lettori un’altra grande emozione e per rendere omaggio all’arte in tutte le sue forme: la musica, la pittura, la liuteria, la neve, il silenzio».
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