L'ANALISI
22 Ottobre 2020 - 07:43
CREMA (22 ottobre 2020) - Più di centomila ragazze che - inconsapevolmente - sono state spogliate da una app segreta e finite nel web. Immagini create da intelligenza artificiale, con conseguenze disastrose per le vittime, tra l’altro tutte potenzialmente ricattabili. A scoprirlo sono stati due cremaschi: Francesco Cavalli e Giorgio Patrini, fondatori della società Sensity AI, specializzata nella tutela della sicurezza digitale, che ha sede ad Amsterdam, dove i due vivono e lavorano da anni. Otto mesi di indagini, per poi consegnare il voluminoso malloppo sulle scrivanie di Fbi e polizia olandese.
«La nostra indagine per scoprire il funzionamento del bot. È durata otto mesi - hanno spiegato i due cremaschi al quotidiano La Stampa —, poi abbiamo consegnato tutto a Fbi e polizia olandese. Al momento non ci risultano casi in cui questi deepfake siano stati usati per ricattare le ragazze, ma è prevedibile che possa accadere, perché la mole di materiale messa insieme è impressionante. Piuttosto abbiamo la certezza che alcune delle vittime siano minorenni, perché siamo riusciti a risalire ai loro profili sui social, non sempre viene coperto con precisione il nome. Dietro c’è un lavoro tutto sommato semplice dal punto di vista informatico, un bot di questo tipo si crea senza competenze particolarmente elevate. L‘idea originale che hanno avuto è stata rendere lo strumento facile da utilizzare per tutti e inserirlo in Telegram, così da monetizzare».
La base operativa - è stato scoperto dai due cremaschi — è in Russia , dove è stato inventato il software. Il materiale viene condiviso su Telegram. Ora sta a polizia e Fbi intervenire per quanto loro possibile, magari bloccando quel canale che ha getto continuo invade il web di migliaia di foto di ragazze e donne ignare. E che un domani potrebbero essere ricattate, con tutto quanto ne consegue non solo in termini economici.
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