Proiezione del docu-film: “The Architects of Hope: the First Steps in Rebuilding Ukraine” di Paul Thomas

THE ARCHITECTS OF HOPE: THE FIRST STEPS IN REBUILDING UKRAINE
Un documentario di Paul Thomas

Torre de’ Picenardi (CR), 19 dicembre 2024 – Ore 21.00
Teatro e Cinema SOMS

 “The Architects of Hope: the First Steps in Rebuilding Ukraine” di Paul Thomas: in occasione della quinta serata del FIDUCIA Festival. Mentre la guerra continua a devastare l'Ucraina, emerge una storia di resistenza, resilienza e rinascita, il nuovo documentario diretto da Paul Thomas, ci porta nel cuore della ricostruzione urbana e umana del paese.

Mentre la guerra con la Russia continua a distruggere le città ucraine, gli architetti non si arrendono e lavorano per ridare vita ai luoghi devastati. Il documentario segue cinque dei più importanti architetti ucraini mentre affrontano sfide straordinarie: trovare nuovi spazi per i loro studi distrutti, ripensare i progetti originari e adattarsi alle nuove esigenze di una società segnata dalla guerra. In primo piano, la necessità di creare edifici stabili, resilienti e accessibili alle persone con ferite di guerra.

Il film di Paul Thomas non è solo un film sulla ricostruzione fisica delle città, ma una riflessione profonda sul ruolo dell'architettura come atto di resistenza culturale e sociale. Per questi professionisti, la speranza non è un lusso, ma una necessità, un elemento fondamentale per immaginare e realizzare il futuro delle città ucraine.

Un viaggio nella creatività e nella resilienza

Il film intreccia le immagini delle città devastate, i progetti degli architetti e i loro racconti personali. Il pubblico scoprirà come la guerra abbia trasformato non solo il panorama urbano, ma anche le ambizioni e i valori che guidano il lavoro di questi professionisti.

Un invito a guardare oltre la distruzione

Il regista Paul Thomas realizza un film tributo allo spirito di resilienza del popolo ucraino e alla capacità dell’architettura di immaginare un futuro migliore anche nei momenti più bui. Gli architetti protagonisti del documentario non vedono solo rovine, ma opportunità di trasformazione e rinascita.