Ce l’ho ancora davanti agli occhi: forme squadrate in plastica rossa e caratteri bianchi impressi sui tasti neri. Avevo cinque anni quando ho messo le mani per la prima volta su una macchina da scrivere. A me sembrava un pianoforte: il tic tac dei martelletti contro il nastro a inchiostro, una meravigliosa sinfonia. Ho cominciato a mettere in fila le lettere per sentirne il suono. E non ho più smesso. Così, ancora oggi, la scrittura e la musica sono le mie più grandi passioni. Divoranti. Bolle d’aria che si infrangono sul bianco di un foglio di carta o di un display lasciando le impronte precise di un racconto, un’invenzione, un’emozione. Dal 2001 mi esercito sulle pagine de La Provincia di Cremona. Per scoprire nuovi suoni.